Fiorentina, l'attacco e non solo: Italiano deve trovare la chiave di volta per cambiare marcia
La Fiorentina ha un problema col gol ed è inutile negare l'evidenza dopo questo avvio di stagione. Infatti, anche Vincenzo Italiano, dopo l'1-1 maturato contro il modesto FRS Riga all'esordio nei gironi di Conference League, ha ammesso: "Nelle ultime partite non siamo riusciti a fare gol che ci sembrano già fatti, non concretizziamo situazioni semplici. Così si complicano le partite e diventa difficile: non abbiamo dimostrato il nostro valore e rimane il fatto che abbiamo questa difficoltà a fare gol". Parole chiarissime che non lasciano spazio a interpretazioni, con il tecnico viola che poi ha anche aggiunto: "La differenza adesso la sta facendo la poca fame nei 16 metri. Il problema è lì davanti, è inutile nascondersi".
Questo è chiaramente un problema che riguarda le punte, ma non solo. E lo stesso Italiano è il primo a saperlo. Il gioco della Fiorentina ormai è cosa nota e nel momento di difficoltà difficilmente viene modificato. Non chiamiamolo integralismo, ma un'identità che adesso è leggibile anche per squadre che non provengono dal nostro campionato. L'RFS ha fatto la sua onesta partita, sbagliando poco ma subendo tanto. Si è aggrappata al proprio portiere e a qualche santo in paradiso, ma è un dato di fatto che con decine di tiri in porta, la Fiorentina non sia andata oltre al solo gol segnato da Barak.
Invertire la rotta sotto porta è necessario per cambiare anche passo tra campionato e Conference. Per fortuna dei viola la stagione è comunque iniziata da poco e tutto può ancora essere modificato, soprattutto in Conference. Non è un pari alla prima giornata a vanificare il percorso europeo, ma è chiaro che già giovedì prossimo contro l'Istanbul Basaksehir, capace di battere sonoramente gli Hearts in Scozia, la seconda partita del girone diventi fondamentale per il proseguo in Europa. Nel mezzo ci sarà il Bologna, con altre rotazioni e un disperato bisogno di concretezza sotto porta. Italiano deve aiutare gli attaccanti modificando almeno in piccola parte il proprio gioco offensivo, perché Cabral e Jovic non sono né fenomeni né brocchi, ma hanno bisogno di essere coinvolti in un altro modo.
Il mercato ha sostituito e non migliorato, come ha detto lo stesso Italiano. Ma ormai anche questa è acqua passata e bisogna concentrarsi sulle risorse a disposizione. Con la speranza che Nico Gonzalez torni il prima possibile, che Barak segni ancora e tanto e che gli altri esterni facciano la loro parte. La Fiorentina è una realtà del nostro campionato che ha iniziato con una marcia troppo bassa. Servirà qualcosa di più per cambiarla, da parte di tutti.