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ESCLUSIVA TMW - Paulo Sergio: "Calcio, aspettiamo e riflettiamo. Senza vita non c'è pallone"

di Lorenzo Marucci
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© foto di Marucci

Il marchio giallorosso ancora addosso. Due stagioni alla Roma ti restano dentro e ancor oggi Paulo Sergio si sente romanista. Oggi è opinionista per Rede Tv e con obiettività giudica il campionato italiano. "Intanto - spiega a Tuttomercatoweb.com - va detto che la situazione coronavirus inizia a farsi dura anche in Brasile. Tutti sono impauriti anche dopo quel che è successo in Italia e in Europa. Finora qui ci sono stati cinquemila morti e inizia ad esserci anche un problema economico visto che tutte le attività sono chiuse. La situazione è difficile e per quel che riguarda il calcio credo che prima di riprendere serva riflettere bene. Questo è un virus che può colpire chiunque. Se non si gioca più mi dispiace molto ma la vita è più importante di tutto. E senza la vita non c'è calcio. Aspettiamo".

Lei commenta le partite del campionato italiano: come le è sembrato quest'anno?
"Negli ultimi anni la serie A è in crescita. Ci sono stati periodi in cui le disponibilità economiche scarseggiavano e i big non venivano più in Italia. Adesso c'è stato un cambio e con l'arrivo di CR7 ci sono più calciatori importanti nel vostro campionato. Negli ultimi due anni ho visto un bel calcio".

E c'è anche equilibrio in testa alla classifica...
"Sì, il Napoli non è andato bene ma c'è stata una Lazio che ha viaggiato veramente forte, gioca bene e affrontarla è sempre un problema per gli avversari. Mi aspettavo di più dall'Inter: ha speso tanto nell'estate scorsa e credevo che potesse vincere più partite con le piccole. Il problema molto probabilmente è stato questo per i nerazzurri".

Insomma tutti devono ammettere che questa Lazio si fa apprezzare...
"Come tifoso sono sempre romanista, ho il cuore giallorosso ma da commentatore obiettivo devo riconoscere la forza di questa Lazio. La Roma ha fatto fatica perchè ha cambiato tanto, ci sono parecchi giovani e poi Fonseca ha avuto problemi a giocare con la stessa squadra per due partite di fila".

Di Dzeko che pensa?
"E' un ottimo attaccante ma purtroppo gli vengono recapitati pochi palloni giocabili. E' un giocatore d'area e se gli arriva il pallone giusto lo mette dentro. Ripeto, facendo un discorso generale, ci sono tanti giovani e serve quindi pazienza soprattutto in un ambente con molte pressioni. Ma sono convinto che la prossima stagione sarà migliore per i giallorossi".

De Rossi a suo parere potrà diventare un allenatore?
"Credo che dopo la fine della carriera serva un momento per riflettere e per capire quale sia la strada migliore. Io ad esempio dopo aver smesso di giocare ho frequentato la facoltà di gestione dello sport e tanti altri corsi; ho fatto l'allenatore per sei mesi ma non mi è piaciuto".

A proposito di ex romanisti Totti è stato uno dei più forti con cui ha giocato...
"E' sempre stato uno dei più forti in assoluto. Avevamo anche una bella squadra con Aldair, Candela, Balbo, Delvecchio, Di Biagio, Di Francesco".

Uno dei gol a cui è più affezionato è quello al Milan?
"Certo, dribblai Costacurta e andai in porta. Però credo che nella testa dei tifosi giallorossi ci sia la partita contro la Juventus, quando vincemmo due a zero e io segnai il primo gol. Francesco fu bravissimo a farmi l'assist battendo a sorpresa la punizione".

Perchè poi dopo due anni lasciò la Roma?
"Mi voleva il Bayern Monaco che aveva appena perso in finale di Champions con lo United e voleva provare a vincere quella competizione. Parlai con Rummenigge e Hoeness alla fine si concretizzò il trasferimento. Sono comunque stato contento che il lavoro iniziato in quegli anni abbia poi dato i suoi frutti considerato che due anni dopo la squadra ha vinto lo scudetto".

Parliamo degli attaccanti del nostro campionato. Chi le piace?
"Immobile sta andando forte. A me piace tanto Chiesa però ora deve imparare a far gol. E' un nazionale, un giocatore importante che sa andare in porta però adesso deve segnare".

Poi ci sono Lautaro e Lukaku...
"Lautaro è forte, è esploso dopo che l'anno scorso giocava poco. Ma anche Lukaku è un bell'attaccante, segna tanto anche lui. Senza dimenticare ovviamente CR7".

Tra le delusioni c'è il Milan...
"Ha sofferto tanto in questi anni non avendo la possibilità di ricostruire una squadra competitiva. Non è facile tornare velocemente in alto. Paquetà? Buon giocatore ma non è CR7 che può vincere da solo. Ha bisogno di tempo per poter aiutare la squadra".

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