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ESCLUSIVA TMW - Grifo: "Il mio gol ha 'chiuso' lo stadio di Friburgo. Sogno Qatar 2022"

di Gaetano Mocciaro
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Vincenzo Grifo è entrato nella storia del Friburgo, segnando l'ultimo gol allo Schwarzwald-Stadion, impianto che ha definitivamente chiuso i battenti dopo la partita di domenica contro l'Augsburg (vittoria per 3-0). Ai microfoni di Tuttomercatoweb l'esterno offensivo italiano racconta le sue emozioni e anche i suoi obiettivi, tinti d'azzurro:

Dopo 67 anni chiude i battenti lo Schwarzwald Stadion, impianto al quale sei inevitabilmente legato e dove sei riuscito anche a segnare l'ultimo gol
"L'ho chiuso io con un rigore e per me è stato un grande onore. Per me il Dreisamstadion (altro nome con cui è conosciuto lo stadio, ndr) è uno stadio meraviglioso e direi unico. Certo, gli stadi in Bundesliga sono molto moderni e il nostro era un po' più vecchio, ma era bellissimo giocarci e con una tribuna vicina che rendeva l'atmosfera davvero bella, una grande spinta per noi giocatori".

C'è un momento che ricordi con maggior piacere?
"La vittoria della Zweite Bundesliga, davanti al Lipsia (stagione 2015/16): fu una stagione meravigliosa e poi vincere un titolo è sempre qualcosa di speciale. E poi l'ultima partita con l'Augsburg, quella della chiusura dello stadio. Si percepiva già qualcosa di diverso nell'aria, si capiva che sarebbe stata una giornata spettacolare".

Stadio ritenuto agibile grazie a un permesso speciale, viste le dimensioni e il dislivello
"Ma sai, avendoci giocato un centinaio di volte per me era la norma, ero abituato. Certo era un po' più stretto e un po' più in discesa, quindi le squadre ospiti non erano felicissime di giocarci, si lamentavano".

Diciamo che il fattore campo era effettivamente reale
"Penso di sì e a questo aggiungiamoci il calore del pubblico che ci spingeva sempre".

Anche il Friburgo ora avrà una nuova casa, l'Europa-Park Stadion
"Faremo un'amichevole contro il St. Pauli durante la settimana delle nazionali.Speriamo quindi di non esserci, vorrebbe dire essere stato chiamato da Mancini (ride)".

Il Friburgo è partito bene in campionato, siete quinti. Che obiettivi vi siete posti?
"Anzitutto la salvezza ma chiaramente si cercherà di arrivare più in alto possibile. Qualche anno fa siamo anche riusciti ad arrivare in Europa League, del resto".

La Bundesliga ha un dominatore da nove anni, il Bayern. Come è vissuto questo monopolio?
"Con serenità: sono i più forti e meritano i successi. Ma del resto in Europa è ovunque così, con una o due squadre massimo che dominano. In Italia c'è stata solo la Juve per anni, in Spagna il Barcellona e il Real".

Il progetto Superlega resta concreto anche se i bavaresi non sono tra i club che vi hanno aderito. Tu come lo vedresti?
"Penso che non sia necessaria perché per le squadre che giocano i campionati nazionali è un onore affrontare ad esempio il Bayern. E cercare magari di essere più bravi".

Sei detentore di un record: sei attualmente l'unico giocatore ad aver vestito la maglia della Nazionale senza aver mai giocato in Serie A e nemmeno in Italia
"Non sapevo di questo record, ad essere sincero. Per me è un onore aver vestito l'azzurro, ci ho sempre creduto anche se non giocando in Italia magari avevo meno visibilità. Ma sapevo che facendo bene mi sarebbe potuta capitare l'occasione. Ricordo ancora l'emozione della prima chiamata. Anche se sono nato in Germania mi sento al 100% italiano e ne vado orgoglioso. Giocare per la Nazionale è una cosa che non posso spiegare, posso solo dire che ci ho lavorato per tutta la vita. E so che posso continuare a fare parte del gruppo facendo bene col Friburgo".

Hai fatto parte del gruppo dei pre-convocati di Euro 2020. Vivendo da dentro l'atmosfera ti sei reso conto che si poteva fare qualcosa di incredibile?
"Devo ammettere che c'era da subito una bellissima atmosfera, oltre che tanta, tanta qualità. Mancini ha creato una famiglia e sapevamo che avremmo potuto fare molto bene".

Resta il rammarico di essere stato escluso dalla lista dei 25
"Sono un professionista e cerco sempre di fare il massimo, è una cosa passata e sono molto felice che l'Italia abbia vinto. Non sono deluso, bensì orgoglioso di aver fatto parte del gruppo, se pur fra i pre-convocati. Sono grato a Mancini perché ha creduto in me, mi ha convocato pur non giocando mai in Italia e mi ha dato la possibilità di esordire. I due gol segnati all'Estonia non li dimenticherò mai".

Obiettivo, manco a dirlo, Qatar 2022
"Naturalmente. Una cosa posso promettere: che darò tutto me stesso per farcela".

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Domenica 19 Maggio 2024
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