ESCLUSIVA TMW - Giacomini: "Udinese, Marino si è sentito ferito. Covid? Serve fare una vita da frate"
Massimi Giacomini, grande ex dell'Udinese, ha commentato le parole del dg Marino a proposito della disputa della gara dei friulani contro l'Atalanta. La squadra di Cioffi era decimata dal covid e per il dirigente bianconero è stato un martirio: la Lega insomma poteva avere più buon senso e valutare di rimandare la partita. "Lo sfogo di Marino è un discorso dettato dal momento - dice a Tuttomercatoweb.com - oggi forse parlerebbe in un altro modo, ma ha detto quel che sentiva perchè è molto legato all'Udinese e a questa terra. Si è sentito deluso, ferito e offeso. Ritengo sia un discorso legittimo perchè sotto l'aspetto emotivo si è sfogato, poi adesso come sempre si rimetterà di buzzo buono a dirigere la società".
Nello specifico che idea si è fatto sulla questione covid e calcio?
"E' un problema di tutti, il discorso è anche quello di sapere quanti giocatori dell'Udinese hanno fatto il vaccino e quanti no. E' una situazione che è esplosa nel giro di pochi giorni, con un numero consistente di giocatori che quindi non si sono allenati. Non potevano giocare una gara all'altezza contro l'Atalanta. Ovviamente la squadra può salvarsi ma non ha giocatori estremamente importanti. E' un buon gruppo ma mancando 3 centrocampisti il problema si è aggravato per la difesa che è stata bucata con facilità. Al novantesimo comunque il risultato era 4-2 e in due-tre minuti l'Atalanta ha fatto altri due gol. In generale tornando al punto di partenza, occorre stare attenti e vaccinare i calciatori. Nelle vacanze i calciatori vanno in giro per il mondo, ad Abu Dhabi e in tante altre località esotiche e invece dovrebbero stare attenti ai luoghi che frequenta. Ognuno di noi si dovrebbe limitare a fare quel che va fatto e invece tanti continuano a fare quel che si faceva due anni fa... Bisogna fare una vita da frate".
Ma ieri era una partita da giocare?
"Va detto che l'Udinese aveva saltato la gara con la Salernitana e la Fiorentina; ha anche una gara di Coppa Italia da giocare e la Lega ha probabilmente difficoltà a trovare spazi. Credo ci sia stata l'idea di una linea dura per mandare un segnale alle società, per fare in modo che controllino meglio i calciatori. Ripeto, serve stare più attenti, attraverso i sacrifici. Siamo in un momento di emergenza e i giocatori comunque sono dei privilegiati".