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ESCLUSIVA TMW - Delio Rossi: "Inter, tutto su Cavani. Fisicamente il più forte mai allenato"

di Marco Conterio
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© foto di Federico Gaetano

Delio Rossi, sessant'anni a gennaio, ne ha masticato di calcio. Trent'anni di carriera da allenatore e ora un periodo "in attesa". "Perché per scegliere un nuovo allenatore, l'unica idea che c'è ora nei club è che spendendo poco ti cresci in casa Guardiola -spiega a Tuttomercatoweb.com-. Invece non ce ne sono tanti, anzi. E poi pensano che il tecnico sia solo una componente, che siano bravi presidenti, direttori, procuratori. Non lo sanno che se sbaglia l'allenatore crolla tutto".
Intanto non si gioca, ancora.
"Sono un uomo di campo, ho dedicato la mia vita al calcio. Si sta riaprendo tutto, è giusto riparta anche il pallone, soprattutto in Serie A. Non è solo sport, è un'industria. Sportivamente, poi, vedremo un altro calcio anche se non sarà il calcio che conosciamo. Ci sarà la A che farà da volano e il resto che dovrà adeguarsi".
E che calcio sarà?
"Mi auguro che, paradossalmente, da questa situazione drammatica, possa venir fuori un aspetto positivo come il nostro modo di fare calcio. Non possiamo permetterci cento squadre professionistiche che poi hanno i conti in rosso. Un'azienda deve guadagnare, forse dobbiamo fare due passi indietro".
E' d'accordo dunque con la possibile riforma con due gironi di B e la C dilettantistica?
"Il professionismo deve essere dei migliori, di chi può permetterselo.

Una A e due B sarebbe giusto, fermo restando che non basterebbe: andrebbe rivisto tutto, la selezione, il settore giovanile, siamo indietro rispetto ad altri. Siamo rimasti al 2006 ma eravamo già sul Titanic. Nel frattempo altri sono andati avanti: se ora giochiamo col Belgio ci è superiore, la stessa Francia... Non dobbiamo aver puzza sotto il naso ma essere umili e rimboccarci le maniche".
Chi vedrebbe bene alla guida di questo nuovo corso?
"Quando si progetta, lo fanno gli ingegneri. Ci sono persone che vengono dal calcio che hanno delle qualità. Tommasi è una figura valida, per esempio, lui come altri calciatori che conoscono la materia. Anche da altri sport, Velasco, Montali: ci sono tanti professionisti validi. Però devi pensare di avere un problema".
Chi vuole risolvere i suoi in attacco è l'Inter. Con un suo ex allievo, ai tempi di Palermo, Edinson Cavani.
"E' il giocatore che, fisicamente, più forte che abbia allenato. Dopo le partite poteva giocarne un'altra: è generoso, intelligente, un istintivo che sbagliava tanto che poi è diventato bomber. Con Lukaku lo vedo bene, è un generoso e sa adattarsi con chiunque".
Anche caratterialmente?
"Io l'ho avuto da ragazzo, ma poi chi ha qualcosa in più è sempre particolare. Le regole devono essere sempre uguali ma poi devi saperti adeguare a questi ragazzi, sennò sarebbe troppo facile fare l'allenatore".

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