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ESCLUSIVA TMW - Alla scoperta del Vojvodina, l'Ajax dei Balcani. Parla il presidente Zbiljic

di Dimitri Conti
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In Serbia c'è un club di grande tradizione e assoluta eccellenza nella crescita e lancio dei propri giovani che sta cercando di tornare agli antichi fasti. È il Vojvodina di Novi Sad, che nel proprio palmares ha due campionati serbi e altrettante coppe, società che nell'area di influenza è conosciuta con il nomignolo di Ajax dei Balcani. Per capirne meglio segreti e metodi, ma anche per affrontare alcuni temi legati a doppio filo al nostro campionato, su TMW abbiamo intervistato in esclusiva il presidente Dragoljub Zbiljic: "Alla nostra accademia abbiamo dato il nome Vujadin Boskov, seguiamo quanto ci ha lasciato in eredità, gli insegnamenti di una leggenda".

A gennaio un vostro giocatore, il 2004 Ivanovic, è venuto in Italia, alla Sampdoria. Che prospettive potrà avere?
"Come tanti altri ragazzi serbi è innamorato della Serie A. Forse è un po' troppo presto per lui ma la volontà sua e della Sampdoria ha fatto sì che l'affare si chiudesse in prestito oneroso con opzione. In Primavera sta facendo molto bene, è un attaccante fisico e bravo tecnicamente e tatticamente. Ci dicono che in lui vedono grandi prospettive. Alla Samp sono convinti di lui, siamo sicuri che se le cose andranno come devono, rimarrà. E poi lì c'è una leggenda del nostro calcio come Dejan Stankovic, uno che ha un occhio di riguardo verso i giovani. Quindi lo aiuterà".

In questo inverno avete completato altre due cessioni: Majstorovic alla Dinamo Mosca e Milosevic allo Stoccarda, due classe 2005.
"Il Vojvodina da sempre produce grandi giovani: i fratelli Milinkovic-Savic, Tadic, Gacinovic... Da tempo fanno tutti parte della nazionale maggiore. Majstorovic e Milosevic erano parte dell'U17 serba, così come un altro nostro ragazzo, Bukinac (2005). L'Europeo dell'estate scorsa ha portato tantissime richieste su di loro. E c'è da dire che nel mercato estivo abbiamo preso il portiere '99 Carevic del Barcellona e il '98 Cumic dell'Olympiacos. Con queste operazioni siamo usciti definitivamente dall'area balcanica, sia in entrata che in uscita operiamo con tutta l'Europa".

Un giocatore che pare avere ammiratori in Italia è Kabic: come lo vede in Serie A?
"Tre mesi fa ha fatto un'amichevole contro i coetanei dell'Italia: ha giocato molto bene e dopo quella partita è stato contattato da molti club di Serie A. Ha un primo passo e qualità che ricordano Savicevic, è un mancino completo con grandissimi margini di miglioramento e da tempo è stato attenzionato dai club italiani. In tutta questa vicenda noi daremo particolare attenzione ai suoi desideri. È un talento che può arrivare assolutamente in Serie A".

Un po' più grandi ma altresì interessanti troviamo Miletic, 2003, e i due 2001 Topic e Zukic...
"Oltre a questi citati ci sono altri due in prima squadra, Abadzija (2004) e Kovacev (2005). Sono già nel roster e un dato importante è che l'80% di esso è formato nel settore giovanile. Di questo andiamo molto orgogliosi, ecco perché ci chiamano l'Ajax dei Balcani!".

Si parla un gran bene anche del 2006 Lazar Jovanovic.
"Un talento. È un figlio d'arte, suo padre è ex nazionale jugoslavo e poi serbo Milan. Ne sentirete parlare, fa parte della nazionale U17 e considerando la nostra politica ci aspettiamo che entro sei mesi debutti in prima squadra. È un futuro top player".

Sabato la partita contro la Stella Rossa ha significato la celebrazione del ricordo di Mihajlovic. Cosa significa Sinisa per il Vojvodina?
"Una premessa, ringrazio la Stella Rossa per aver organizzato assieme a noi un'iniziativa molto sentita. I giovani forse non lo sanno ma il primo contratto da professionista di Miha è stato firmato col Vojvodina e nell'89 ci ha portato al titolo. Una leggenda del club oltre che del calcio mondiale, leader che ha lasciato una traccia, un esempio".

Tadic ha iniziato la sua carriera da pro con voi, sperate possa anche finirla?
"Se ne è andato troppo presto per lasciare la traccia che avrebbe potuto, magari a fine carriera potrebbe aiutarci a tornare a vincere il campionato! Saremmo felicissimi di accoglierlo, per lui vedremmo anche un futuro ruolo in dirigenza. Parliamo del capitano della Serbia e dell'Ajax, qualsiasi idea in merito a lui per noi va bene".

Che progetti avete per il futuro prossimo?
"Dopo trent'anni è il momento di tornare a vincere il titolo serbo. Vogliamo far parte di qualche competizione europea, ci siamo un po' persi negli ultimi anni. Dobbiamo tornare sulla scena europea, il nostro posto è lì".

Sentirebbe di dare un consiglio ai dirigenti italiani sullo sviluppo dei giovani?
"L'unico consiglio che potrei dare è di avere un po' più coraggio nel farli giocare. Si tratta solo di quello, magari rischiando qualcosa sui risultati ma dando loro spazio".

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Giovedì 2 Maggio 2024
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