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Enzo Bucchioni: Della Valle aspetta le dimissioni di Corvino

di Redazione TMW
Fonte: Firenzeviola.it
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© foto di Federico De Luca

Il vertice? Ti immagini una full immersion che dura ore, l’analisi di dati e situazioni, un confronto serrato su una stagione da buttare, un blind trust di cervelli, decisioni immediate e rivoluzionarie per dare un senso e un futuro alla Fiorentina. Ma vaiavaiavaiava…Non siamo mica alla Nasa…

Diego Della Valle ieri era a Casette d’Ete, gli altri più o meno a casa loro o dintorni, così è passato il primo maggio che doveva cambiare il corso della storia della Fiorentina e non ha cambiato niente. Avranno fatto sì e no qualche telefonata, soprattutto Diego Della Valle ci ha tenuto a manifestare ai dirigenti la sua delusione profonda, il suo disappunto più netto. Possiamo dire che Ddv è furioso come un bufalo? Diciamolo sicuri di non sbagliare.

In sostanza questo giro di telefonate è stato convocato perché Ddv pretende una scossa subito, c’è il timore che la squadra , che si perda il controllo della situazione e le ultime quattro partite possano diventare un vero e proprio calvario. Trasformare il fallimento sportivo in una situazione ancora più difficile, forse impossibile da gestire a livello calcistico, ma soprattutto ambientale, potrebbe essere un attimo e la società proprio questo vuole evitare. Ddv ha richiamato i dirigenti alle loro responsabilità, sarà data una bella scossa anche alla squadra che intanto ieri ha lavorato nel giorno di festa. Una sorta di mini punizione in attesa di altri provvedimenti se non reagirà. Insomma, s’è pensato e si pensa più al presente che al futuro. A fare programmi e cambiamenti, del resto, non poteva essere una videoconferenza presunta o reale, decideranno con calma i Della Valle, soprattutto Diego, con i loro consiglieri di calcio, gli amici più fidati e Cognigni. Il tutto non prima della fine del campionato, per tutto il mese di maggio si faranno le analisi, i processi e i ragionamenti, poi le decisioni saranno comunicate a tempo debito.

E’ ovvio che molto ruoti attorno alla figura del direttore generale dell’area tecnica Pantaleo Corvino. Il fallimento è soprattutto suo, in tre anni non ha conquistato l’Europa, non ha messo le basi per una squadra decente, sbagliato la scelta dell’allenatore Pioli, in compenso ha speso pure molto, i conti sono tornati in rosso e per ripartire serviranno altri giocatori e quindi investimenti. Ddv però ha con Corvino un legame forte, c’è stima, i problemi sono evidenti, ma cacciare il Dg è un passo che fatica a fare. E allora?

Si aspetta una riflessione anche da parte di Corvino, qualcuno auspica le dimissioni nel giro di qualche giorno. Le darà? Sembra l’unica strada e se è vero che ha un altro anno di contratto, una soluzione non sarà difficile da trovare.

E’ chiaro che i Della Valle non potranno ripresentarsi al via del prossimo campionato con i dirigenti responsabili di un evidente, reiterato, disastro calcistico. Senza trascurare che l’avvento di Montella voluto da Ddv potrebbe anche mutare i rapporti di forza e creare ulteriori problemi. A Bologna, ad esempio, il regno di Corvino durò fino a quando Fenucci e Di Vaio gli imposero di fare il mercato e quindi la squadra, con Donadoni. Da lì ci fu la rottura che riportò Corvino a Firenze. Accetterà di condividere la scelta dei giocatori con Montella? Questo è un altro interrogativo perché non credo che Montella sia disposto a prendersi dei Norgaard a scatola chiusa, tanto per capirci. Le dimissioni di Corvino, ovvio, risolverebbero molte cose e faciliterebbero l’avvento di una nuova gestione. Perché, altro problema, non è facile trovare un Ds disposto ad accettare di lavorare in subordine a Corvino. Il ds del Parma Faggiano, come anticipato, ha fatto sapere grazie, onorato, ma anche no. Altri bravi sono sulla stessa linea. E allora? Senza Corvino, invece, in pole position potrebbe esserci Pier Paolo Marino, dirigente di grande esperienza e curriculum, ultima esperienza positiva a Bergamo dove ha gettato le basi per questo ciclo straordinario. Ma vedremo.

Tornando al vertice fantasma di ieri, dopo la conferenza stampa che non c’è inventata un paio di mesi fa, le basi della Fiorentina saranno messe nelle prossime settimane.

Ma Diego alcune certezze le ha già. Ha piena fiducia in Montella nonostante qualcuno all’interno sia già scettico, e questa è una.

Soprattutto però, Diego vuole che la squadra venga ricostruita attorno a Chiesa come anticipato una decina di giorni fa. Il ragazzo ha un contratto fino al 2022 e l’intenzione è quella di concordare la permanenza per almeno un altro anno per riconquistare l’Europa con lui, ritoccandogli l’ingaggio per portarlo attorno a 2,5 milioni. Anche questa potrebbe essere una bella sfida. Nel frattempo ci sono da gestire quattro gare di campionato per uscirne con dignità, questo è quello che tutti pretendono. Dignità e rispetto della maglia da parte di tutti, a cominciare dalla squadra (ovvio) che in questi due anni spesso è andata oltre il valore tecnico pur modesto, mettendoci tutto anche in memoria di Astori. Adesso la sensazione che molto sia svanito è forte, che ognuno pensi al suo futuro è evidente, ma anche inaccettabile. Domenica a Empoli tutti si aspettano una reazione d’orgoglio e mi sembra il minimo.

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Lunedì 6 Maggio 2024
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