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Dybala, finalmente San Siro. Ma da avversario: dalla trattativa alla sfida di oggi

di Ivan Cardia
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"Se Marotta ha ritenuto di incontrare l'agente di Dybala in sede, vuol dire che è una cosa positiva". Era l'8 giugno 2022 e Giacomo Petralito, intermediario lato Inter nella trattativa che avrebbe dovuto vestire di nerazzurro Paulo Dybala, dopo aver lungamente ponderato le proprie dichiarazioni, trovava una formula diplomatica al sapore di apertura. Del resto, parlava sotto la sede della società milanese, reduce da un incontro da fumata bianca: la dirigenza, lui, l'agente della Joya - Jorge Antun - e l'altro intermediario dell'affare, Fabrizio De Vecchi. Fast forward, tra pochi minuti Dybala sarà sì protagonista nel San Siro nerazzurro, ma da avversario con la maglia della Roma.

Sembrava fatta, più o meno. Di Dybala all'Inter, in estate, si parlava da diverse settimane, anche prima della clamorosa rottura con la Juventus. Al tavolo, trattava soprattutto il giocatore, o meglio il suo entourage. Marotta e Ausilio, di fatto, non sono mai arrivati a mettere sul piatto un'offerta concreta: al più, ipotizzato un contratto da 5,5 milioni di euro a stagione più bonus, questo sì. Nella testa di chi seguiva l'ex 10 bianconero, specie Antun, c'era l'idea che potesse essere pezzo pregiato da mercanteggiare, magari con quell'Atlético Madrid che in realtà non s'è mai affacciato più di tanto alla finestra. O che comunque quello stipendio soltanto ipotizzato fosse il primo passo per arrivare a qualcosa di più. La classica trattativa destinata al lieto fine: tira e molla, milione più milione meno, con la convinzione di chiuderla prima o poi, tutti felici e contenti.

Poi, Lukaku. Come un uragano, la possibilità concreta di riportare Romelu Lukaku a Milano ha sconquassato il mercato interista. Soprattutto, ha lasciato al palo Dybala: quando in viale della Liberazione hanno capito che vi sarebbero stati margini veri per il belga e non soltanto la velleità di un giocatore scontento, a patto di chiuderla prima del 30 giugno, il focus si è inevitabilmente spostato in quella direzione. Tanto più che lo stesso Simone Inzaghi ha condiviso le priorità: Lukaku essenziale, Dybala se arriva bene e se no amen. Così, tempo 20 giorni da quell'incontro, e Marotta, che pure di Paulo era il primo sponsor, espone tutta la sua cautela: (ri)preso Big Rom, la Joya è diventata un argomento di discussione soltanto nell'ipotesi dell'addio di uno fra Dzeko e Correa. Del resto, lo stesso dirigente varesino non ha mai fatto promesse all'ex Palermo: ci piaci sì, ma se si riesce. Il bosniaco e l'argentino, un po' perché nessuno ha fatto ponti d'oro e un po' perché Inzaghi li ha sempre apprezzati, sono rimasti a Milano. Il primo, sfiderà Dybala quest'oggi: la Roma nella Joya ci ha creduto, ha investito, ha offerto meno di quanto aveva ventilato l'Inter - 4,2 milioni più bonus - e se l'è portato a casa. Oggi lo porta in esposizione a San Siro. Magari col dente avvelenato.

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Martedì 7 Maggio 2024
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