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Daniel Maldini col Venezuela? Il ct: "Ho parlato con lui e Paolo. Aspetta l'Italia"

Esclusiva TMW
di Ludovico Mauro
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È ormai qualche settimana che si parla di Daniel Maldini e del suo futuro in nazionale. Il figlio d'arte, infatti, può scegliere anche di giocare col Venezuela, visto il legame sanguigno col Paese sudamericano per via della madre, appunto venezuelana. Il fantasista del Monza ne ha parlato anche recentemente, mentre Tuttomercatoweb.com lo ha chiesto - in esclusiva - direttamente al commissario tecnico della Vinotinto, Fernando Batista: “Sì, ci ho parlato. Sia con lui che con Paolo, suo padre. Sappiamo che ha la possibilità di giocare con noi per via di sua madre, che è venezuelana. L’abbiamo invitato a partecipare a uno stage e al Preolimpico che si è disputato poco fa in Venezuela con l’Under 23. Daniel mi ha ringraziato fortemente, ma mi ha detto che per il momento preferisce proseguire così, vuole vedere se riesce a giocare con l’Italia. Noi ci abbiamo provato, io ho parlato sia col padre che con lui per invitarlo a giocare. Per il momento ha apprezzato molto, ma vuole aspettare e capire se riuscirà a giocare un giorno con l’Italia, e uno lo deve rispettare. Però, se un giorno volesse ripensarci e giocare per il Venezuela, le porte sono sempre aperte. Siamo rimasti in ottimi rapporti sia con Daniel che con Paolo, se dovremo riparlarne, lo faremo”.

E pensa di ricontattarlo in futuro?
“Come ho detto, le porte rimangono aperte. L’ho fatto presente anche a Daniel. Ora ha preso la decisione di aspettare l’Italia e lo rispetto, ma la Vinotinto rimane disponibile e ripeto, se dovremo riparlarne lo faremo. Da parte nostra, l’intento c’è. Lui al momento ci ha detto di no e rispettiamo la sua scelta”.

Invece, venendo alla sua nazionale, c'è un Paese intero che aspetta di partecipare al Mondiale.
“È il sogno di tutti i venezuelani. Tra quelle del Sudamerica, è l’unica nazionale che non ha ancora partecipato ai Mondiali, per cui è il sogno del Paese. Ma per realizzarlo dobbiamo lavorare e portare avanti un progetto. È quasi un anno che sono sulla panchina, siamo in una buona posizione di classifica per le qualificazioni. Abbiamo fatto un 2023 buono a livello di risultati, ma non ci esime dal migliorare e dal continuare a lavorare. Non abbiamo conseguito nulla, siamo nel mezzo di un percorso, le cose vanno bene, e ora arriveranno momenti duri con partite difficili per la lotta al Mondiale”.

Prima però arriva la Copa America. Qual è il vostro obiettivo? E da argentino, come ci arriva l'Albiceleste?
“La Seleccion è sempre favorita quando inizia una Copa America. Si parla dell’Argentina, del Brasile, dell’Uruguay. Ora arrivano nazionali molto buone come Messico e Canada, ma anche Colombia ed Ecuador sono a un livello molto buono. Faranno una buona Copa America, noi dobbiamo prepararci per ogni partita e cercare di giocare al meglio. Anche perché due mesi dopo la Copa America ricominciano di nuovo le qualificazioni al Mondiale, poi ci saranno sei mesi molto intensi. Noi come nazionale, in Copa America vogliamo giocare al meglio e fare più gare possibile, ma sempre guardando le cose passo dopo passo”.

Poche settimane fa ha sfidato l'Italia negli Stati Uniti. Che impressione le ha fatto?
“È una nazionale che sta riscontrando le idee di Spalletti, per me un grandissimo allenatore. Da qui a poco la squadra entrerà a pieno nei meccanismi che vuole Spalletti, perché in un club si lavora tutti i giorni, invece in nazionale ci si allena ogni 3-4 mesi. Come immaginavo, abbiamo incontrato una selezione dura, con molti giocatori forti. Abbiamo fatto un match all’altezza, con buone occasioni che abbiamo anche concesso, e uno come Retegui - che conosco bene -, non perdona. Però abbiamo sbagliato un rigore e diverse occasioni, i cambi di Spalletti poi hanno dato buona forza all’Italia, quando il match stava diventando duro. I giocatori che mi hanno impressionato di più? Locatelli, Chiesa, Mateo... Donnarumma, che è un grande portiere, ha parato un bel rigore. Sono molto contento di aver giocato una grande partita contro una grande selezione e un grande allenatore”.

Ha appena citato Retegui, che ha trovato quando era ct dell'Argentina Under 20. Un giorno può approdare in un grande club?
“Dipende dal rendimento. Oggi sta crescendo bene, passo dopo passo, giocando in un campionato molto difficile come quello italiano. Al Genoa è in un club che gli dà la possibilità di mettersi in mostra, giocando per lui e mettendolo in condizioni di segnare. Se mantiene questo livello - e non ho dubbi perché l’ho conosciuto da ragazzo qua in Argentina, è un grandissimo professionista e un gran giocatore - non solo i top club d’Italia, ma anche in Europa lo guarderanno attentamente e cercheranno di prenderlo”.

Sempre nelle giovanili dell'Albiceleste ha avuto anche Lautaro. Si aspettava una crescita del genere? In futuro lo vede sempre all'Inter?
“Gioca già in una squadra molto importante, l’Inter è un top club in Europa. Ogni giocatore vorrebbe giocare all’Inter. Quando uno mantiene il livello che ha oggi Lautaro, tanti club si interessano. Ma la verità è che non mi sorprende: l’ho conosciuto da ragazzo e ho avuto la possibilità di allenarlo, abbiamo fatto insieme il Sudamericano e il Mondiale Under 20. La realtà è che un goleador nato, un bomber di razza che vuole sempre crescere. Non è casualità il suo rendimento, come non lo è il fatto che l’Inter lo voglia rinnovare e che lo cerchino i grandi club in Europa. È un attaccante che vuole sempre di più, ogni giorno”.

Infine Soule. Uno dei talenti più in vista qua in Italia, di proprietà della Juventus.
“Ha un futuro splendido davanti. Deve crescere molto calcisticamente e a livello fisico, è giovane. Molte volte i ragazzi giovani pagano certe situazioni, oggi gioca in una squadra adatta a lui. Gioca con continuità, segna e fa assist. Ciò ti fa crescere e capire quando è il momento giusto per andare incontro a grandi squadre. Già da tempo faceva vedere ciò che ha di buono, oggi deve continuare a crescere e deve rinforzarsi fisicamente, ma immagino ce l’abbia in testa come obiettivo”.

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