Da Kean a Miretti: il metodo Allegri nel valorizzare i talenti si ripete passo per passo
C'è un DNA da predestinato in Fabio Miretti: è il pensiero di Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, che lo sta dimostrando coi fatti, concedendo tanti minuti al centrocampista classe 2003 in questo finale di stagione. Il 18enne di Pinerolo ha esordito da titolare contro il Venezia, si è confermato a ottimi livelli anche nella trasferta persa a Genova e si prepara a giocare la terza gara da titolare, stavolta contro la Lazio. Che Allegri intraveda nel giovane centrocampista potenzialità da grande giocatore è evidente e testimoniato dai numeri: l'ultima (e unica, nel suo percorso bianconero) volta che il livornese, da sempre molto accorto nel lanciare giovanissimi per evitare il rischio di bruciarli, aveva puntato così forte su un talento emergente era stato nel 2019 e quel talento si chiamava Moise Kean.
I numeri: Kean, cinque presenze per spiccare il volo
Cinque presenze da titolare, altrettante da subentrato e 6 gol nel 2018/19, l'ultimo anno di Allegri in panchina e quello dell'addio al bianconero anche dell'attaccante italiano, volato prima in Premier e poi a Parigi prima di tornare a vestire la maglia della Vecchia Signora. Numeri che ricalcano l'impegno di Fabio Miretti in questo finale di stagione, uno da cui Allegri e la Juventus dovranno ripartire nella prossima stagione, con un notevole bagaglio di esperienza diretta reciproca accumulata in queste ultime settimane.