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Coronavirus, come leggere il bollettino della Protezione Civile e i dati sul contagio

di Ivan Cardia
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Nuovi contagi, decessi, tamponi. Da giorni, da mesi ormai, anche su queste pagine, per garantirvi un'informazione il più possibile corretta, completa e puntuale, abbiamo purtroppo acquisito familiarità con i termini legati all’emergenza Coronavirus e con il bollettino della Protezione Civile, diramato alle 18. Uno strumento essenziale per capire l’andamento del contagio ma che non sempre è di semplice comprensione. Per aiutarvi a navigare in questo mare di dati e statistiche, con la speranza di potercene dimenticare quanto prima, abbiamo pensato di proporvi una guida su come affrontarne la lettura.

Il modo più utile di leggere lo schema del bollettino - Può sembrare strano ma, per essere più comprensibile, la tabella (trovate qui quella di oggi) andrebbe letta da destra a sinistra. Partendo dal dato relativo ai tamponi, per poi passare ai casi totali, escludere deceduti e guariti per ottenere i soggetti attualmente positivi e infine arrivare a vedere come questi sono divisi sul territorio, in ospedale o tra le mura domestiche.

Il bollettino di oggi - Potete trovare a questo link i dati completi e una breve analisi dei numeri di oggi, quelli che vi offriamo e continueremo a offrirvi giorno dopo giorno al momento della pubblicazione da parte della Protezione Civile. In sintesi, i dati del contagio sono i seguenti.

Attualmente positivi: 104.657
Deceduti: 27.682 (+323, +1,2%)
Dimessi/Guariti: 71.252 (+2.311, +3,4%)
Ricoverati in Terapia Intensiva: 1.795 (-68, -3,7%)
Tamponi: 1.910.761 (+63.827)
Totale casi: 203.591 (+2.086, +1%)

I bollettini regionali - Prima di scendere nel dettaglio, è bene specificare come viene composto il bollettino nazionale. In momenti diversi della giornata, ogni dipartimento regionale della Protezione Civile fornisce i dati riscontrati sul proprio territorio. Nonostante i criteri siano tendenzialmente uniformi, vi sono leggere differenze che possono portare a incongruenze. È capitato che alcune Regioni non abbiano indicato determinati dati entro le 18, con la conseguenza che siano stati poi conteggiati a livello nazionale il giorno successivo, “falsando” leggermente il bollettino nazionale. Inoltre, non tutti i criteri sono standard. Per esempio, i tamponi: a oggi, la Basilicata non ha mai indicato l’esistenza di due test svolti sulla stessa persona. Questo vuol dire che o non viene effettuato un secondo tampone per accertare la guarigione, o semplicemente non viene segnalato.

Nello specifico: il bollettino della Lombardia - Dato che la regione è stato l’epicentro a livello italiano dell’epidemia, da tempo vi abbiamo presentato, più o meno in contemporanea col bollettino nazionale, quello della Lombardia. Anche in questo caso, c’è una certa differenza negli indicatori: presenta solo i nuovi contagi, non l’incremento o il decremento di casi attivi rispetto alla giornata precedente. Inoltre, parla di soggetti dimessi, che a livello nazionale confluiscono genericamente nei guariti: più avanti vi spieghiamo brevemente la differenza, ma in sostanza il bollettino diramato alle 18 dalla Protezione Civile sovrastima i guariti in Lombardia, perché un soggetto dimesso non necessariamente è anche guarito.

COME LEGGERE I DATI -

I nuovi contagi - È il numero di quanti siano stati sottoposti a test e abbiano avuto esito positivo. Non tiene conto, per ovvie ragioni, dei contagiati che, non avendo effettuato il tampone, non rientrino tra i casi confermati. Nelle ultime 24 ore sono stati 2.086.

Attualmente positivi - È il totale delle persone che, al momento della pubblicazione del bollettino, siano affette da Covid-19. Rispetto al totale dei casi, non comprende i deceduti e i guariti. Alla data odierna sono 104.657.

Incremento o decremento - È la variazione del numero di soggetti attualmente positivi rispetto alla giornata precedente. Tiene conto dei nuovi contagiati (che portano a un incremento), nonché dei guariti e dei deceduti (che portano a un decremento). È il dato attorno al quale c’è stata e registriamo ancora oggi maggior confusione, anche perché nelle fasi iniziali dell’epidemia (non essendovi sin da subito tanti morti o guariti) non si discostava molto dal numero dei nuovi contagi. Per lungo tempo ha avuto segno positivo. Da diversi giorni è in negativo, considerato che morti e guariti sono più dei nuovi contagiati: ciò non vuol dire che i contagi siano necessariamente calati, ma solo che registriamo un decremento nel numero dei casi attivi. Inoltre, è una buona notizia solo in parte: lo diventerà a tutti gli effetti quando i guariti supereranno in maniera stabile e continuativa i nuovi contagi, ancora di più quando non vi saranno morti e infine quando non vi saranno nuovi casi. Nelle ultime 24 ore è pari a -548: la somma di morti (323) e guariti (2.311,) supera infatti il totale dei nuovi casi (2.091).

Deceduti - È il numero delle persone morte dopo aver ufficialmente contratto il Covid-19. Come più volte spiegato sia dalla Protezione Civile che dai medici, non indica necessariamente che la causa principale della morte sia l’infezione: per questo è necessaria una convalida dell’ISS, che ha tempi lunghi. Questo dato, viceversa, non tiene conto di persone che, pur avendo contratto la malattia, non siano mai entrate nelle statistiche dei casi confermati per non aver svolto il test. Nelle ultime 24 ore sono stati 323, per un totale di 27.682 deceduti dall’inizio della pandemia.

Guariti - Una delle voci che, senza entrare nel merito, crea maggior dibattito a livello scientifico. Comprende sia i soggetti semplicemente dimessi e guariti dal punto di vista clinico, che i soggetti effettivamente guariti a livello virologico secondo le linee guida del Consiglio Superiore di Sanità, perché sottoposti a test che ne accerti la negatività. Oggi sono stati 2.311,, per un totale di 71.252 dall’inizio della pandemia.

In isolamento domiciliare - Sono le persone che, non avendo sintomi o avendo sintomi lievi, sono risultate positive al Coronavirus e non possono muoversi dal proprio domicilio fino a che un nuovo tampone non ne accerti la guarigione. Sono in quarantena. E sono la stragrande maggioranza dei contagiati: a oggi, 83.652 persone.

Ricoverati con sintomi - Si tratta dei soggetti che, essendo risultati positivi al test, presentino sintomi tale da rendere necessario il ricovero in ospedale, ma non da richiedere l’utilizzo di macchinari di terapia intensiva. A oggi, si tratta di 19.210 ricoverati.

Ricoverati in terapia intensiva - Un dato chiave: indica le persone attualmente in terapia intensiva. È un indice puramente numerico: non specifica infatti perché un certo numero di persone sia uscito dalla T. I. (possono infatti essere dimessi ma ricoverati in un altro reparto o deceduti) e non indica quante persone siano entrate in o uscite dalla T. I. nella giornata. Per capirsi: ieri i ricoverati in terapia intensiva erano 1.863, oggi sono 1.795. Ciò non vuol dire che 68 persone siano effettivamente uscite dalla terapia intensiva, anzi. Potrebbero essere, verosimilmente lo sono, di più e nuovi ingressi hanno reso meno evidente il numero di dimissioni. Estremizzando: per assurdo, tutte le persone che ieri erano in terapia intensiva potrebbero esserne uscite ed essere state rimpiazzate da nuovi contagiati. Non è così, ovviamente, ma è un esempio che speriamo renda chiaro il concetto.

Tamponi - È il numero dei test svolti alla data attuale. È cresciuto in maniera progressiva: il 23 marzo, per esempio, i tamponi effettuati erano 275.468, con un aumento di 17.066 rispetto al giorno precedente. Nel bollettino di oggi siamo arrivati a 1.910.761, con un aumento di 63.827 rispetto a ieri. In pratica, in poco più di un mese si è passati da circa 20 mila a 50/60 mila test effettuati al giorno. Per questo motivo, rispetto al numero assoluto dei tamponi svolti, è ancora più rilevante mettere in relazione questo dato col numero dei casi confermati. In ogni caso, il conteggio dei test effettuati in una giornata non ci dice quante persone siano state sottoposte a tampone.

Casi testati - Infatti, è questo il numero che indica quante persone effettivamente siano state controllate in un giorno. È un dato “recente”, nel senso che soltanto da pochi giorni la Protezione Civile ha iniziato a divulgarlo. Alla data odierna, rispetto a 1.910.761 tamponi effettuati, i casi testati sono 1.313.460. Perché? La risposta è semplice: in molti casi il tampone viene effettuato su persone che siano già state sottoposte a test e che abbiano bisogno di svolgerlo nuovamente, o perché in precedenza sono risultate negative ma potrebbero aver contratto il virus, o soprattutto perché in precedenza sono risultati positivi e va effettuato un nuovo test per riscontrarne la guarigione.

Totale casi - È il numero di persone per le quali, dall’inizio dell’epidemia, sia stato confermato un caso di contagio da Coronavirus. È composto dal totale dei casi attivi, più i guariti e i deceduti. Alla data odierna sono 203.591, di cui 104.657 attualmente positivi, 71.252 guariti e 27.682 deceduti.

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