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Cordoba: "Shevchenko l'avversario più difficile. Mourinho curò i dettagli per vincere"

di Michele Pavese
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

L'ex difensore dell'Inter, Ivan Ramiro Cordoba, è stato intervistato da Sky Sport 24: "Indossare la maglia di Bergomi è stato un grandissimo onore per me. L'Inter è qualcosa che si acquisisce non da subito. Bisogna capire la storia di questo club e ci vogliono anni, anche se i tifosi ti fanno capire cosa significa. San Siro è diverso da tutto il resto. Nei racconti dei compagni di squadra avverti l'importanza del club; poi ci sono grandi personaggi all'interno della società, dai magazzinieri fino ai presidenti come Moratti. Respiravi la storia ed eri attaccato alla maglia".

Cosa ti ha dato Mourinho più degli altri allenatori?
"Lui è stato quello che ha trasmesso la marcia in più di cui avevamo bisogno per raggiungere l'obiettivo. Con intelligenza ed esperienza ha sistemato alcune cose, diceva sempre che i dettagli sono la cosa più importante per vincere trofei come la Champions. Non era perfetto al 100% ma lasciava poche cose al caso".

Mourinho ha vinto con delle squadre a trazione anteriore, ma a volte anche curando più la fase difensiva. Che tipo di allenatore è?
"Un grande stratega. Non passava ore a spiegare la tattica, ma in campo facevamo dei lavori che ci hanno portato a raggiungere gli obiettivi. Ogni piccolo esercizio era mirato ad affrontare al meglio la squadra avversaria. A noi piaceva così, perché preferivamo lavorare sul campo. Ci siamo abituati a quel tipo di allenamenti, che ripetevamo spesso, e questo ci dava consapevolezza. Arrivava 2-3 ore prima, sistemava tutto e aveva già in mente come affrontare gli avversari".

Quale attaccante è stato più difficile da marcare?
"Il più forte in quel periodo era Shevchenko. Il migliore in assoluto è stato Ronaldo il Fenomeno, l'ho incontrato solo in Nazionale".

Credi che Messi possa andare all'Inter?
"Farebbe comodo a qualsiasi squadra. Me lo auguro, vorrebbe dire che la società nerazzurra punta al top. Chi ha Messi in squadra ha più possibilità di raggiungere gli obiettivi".

Qual è il centrale difensivo più forte?
"A me piacciono tantissimo Skriniar e De Vrij, vado sul sicuro. Anche Godin è un signor difensore, ha fatto la storia in Champions e Nazionale. Scelgo Skriniar comunque".

Quanto era difficile marcare Ibrahimovic?
"Era molto difficile giocarci contro. Faceva sentire il fisico ma aveva una tecnica pazzesca, era difficilissimo da marcare. Dovevi stare attento, anticiparlo e non dargli punti di riferimento. Se gli concedevi qualcosa, era finita".

Hai rimpianti?
"Non aver vinto la Supercoppa Europea. Volevamo vincere tutti i trofei. Poi mi dispiace non poter giocare più con l'Inter, mi divertivo e mi piaceva tanto, l'ho amata come squadra".

Di cosa ti occupi ora?
"Non sono un procuratore, non ho fatto il corso. Do aiuto, faccio consulenza e a volte riesco a fare intermediazioni grazie alle conoscenze. Ora però sto facendo investimenti nel settore immobiliare, soprattutto in Colombia. La cosa migliore è avere tempo per stare con la mia famiglia".

Cosa ne pensi di Bastoni?
"Bastoni mi ricorda un po' Materazzi. Marco non l'ho visto giocare da giovane, ma essendo mancino credo che si possa fare questo paragone".

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Martedì 23 Aprile 2024
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