Cataldi spera nell'occasione a Glasgow, ma a centrocampo è bagarre
Ha rumoreggiato l’Olimpico sabato, quando lo speaker ha annunciato l’ingresso di Patric e Cataldi a inizio secondo tempo. Non per loro in sé, ma per la situazione in generale: 0-3 contro l'Atalanta e alcun margine di ripresa della Lazio. Nessuno avrebbe mai sperato che lo spagnolo, ma soprattutto l’ex capitano della Primavera potessero cambiare faccia alla squadra. E invece, come nelle migliori favole di magio, è successo. Dalla disfatta all'euforia. La promessa del settore giovanile, dopo tante difficoltà, ha fornito una prova super. Aggressivo, tenace e tecnico. È entrato con la testa libera da paure e pensieri, incidendo sulla rimonta biancoceleste.
La sua prestazione non è passata inosservata. Se ne sono accorti tutti a Formello, dove la squadra sta preparando la trasferta contro il Celtic di domani (ore 21.00). Tra poco scatterà la rifinitura e si capiranno quali saranno gli uomini su cui punterà Inzaghi. Lecito, per quanto detto, che Cataldi speri in una maglia. Si gioca il posto da titolare con Parolo, accanto a Leiva (non ha giocato nel fine settimana) e a uno tra Luis Alberto e Milinkovic. Sarebbe importante se il tecnico gli concedesse fiducia, poi starà a lui dimostrare di meritarsela al Celtic Park, uno stadio che mette i brividi solo al pensiero. Prima dell’Atalanta aveva giocato soltanto 89’, tre spezzoni di gara: i 45’ di sabato potrebbero essere un nuovo trampolino di lancio, magari in terra scozzese. Non è utopistico pensare che possa essere protagonista domani, ma indipendentemente dalla sua presenza a Glasgow i segnali che ha mandato possono far ben sperare per il mese che dovrà affrontare la Lazio. Sarà impegnata ogni tre giorni, in una serie di partite ostiche e difficili nelle quali Cataldi può diventare un'arma per Inzaghi.