Caos Milan, Furlani e Gazidis indagati dalla Procura di Milano, Scaroni no. Ecco i motivi

Il Milan è alle prese con una brutta vicenda che rischia di avere importanti strascichi nel futuro, con il caso relativo all'ipotesi che il Fondo Elliott conservi attualmente il controllo sostanziale della società e che abbia soltanto ipoteticamente ceduto il club a RedBird. Giorgio Furlani, amministratore delegato rossonero, e Ivan Gazidis, suo predecessore, sono indagati per aver ostacolato l’attività degli organi di vigilanza della FIGC sui requisiti di legge delle società padrone di squadre di calcio, mentre il presidente del Milan, Paolo Scaroni, non lo è. Ecco perché.

Come riportato da Corriere.it, se davvero ci fosse stata ai piani alti del Milan la scelta di violare la legge, non ne sarebbe stato logicamente estraneo: ma l’«ostacolo all’autorità di vigilanza» (in questo caso alla Figc che ha natura pubblicistica) è un «reato proprio», di quelli cioè che possono essere commessi soltanto da chi in una azienda rivesta determinate cariche deputate per legge a quelle specifiche comunicazioni, e questo tipo di comunicazioni alla Figc spettano in una squadra appunto non al presidente ma all’amministratore delegato.

La nota del Milan.
"In merito alla perquisizione avvenuta in data odierna nella propria Sede, la società AC Milan risulta terza ed estranea al procedimento in corso che attiene all’acquisizione della stessa, perfezionata nell’agosto 2022. L’indagine, che coinvolge anche i legali rappresentanti con potere di firma, Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, attuale e precedente AD del Club, ipotizza non corrette comunicazioni alla competente autorità di vigilanza. La società sta prestando piena collaborazione all’autorità inquirente".