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Cagliari, Bonato: "Mercato complicato ma equilibrato. La priorità era avere giocatori di proprietà"

di Simone Lorini
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Nereo Bonato, direttore sportivo del Cagliari, ha rilanciato una lunga intervista ai canali ufficiali del club rossoblù, parlando in particolare dell'estate e del mercato condotto dal club rossoblù: "Il mercato lo abbiamo fatto come matricola di Serie A, quindi un mercato complicato perché la differenza di valori con la B è elevata. Avevamo la necessità di integrare questo gruppo per aumentare la competitività tecnica della squadra. Scelte mirate e oculate, nate all'indomani della promozione. Cercare di inserire elementi che potessero portarci quel valore aggiunto per affrontare un campionato difficile e complicato per raggiungere il nostro obiettivo, la salvezza.

Abbiamo preso un portiere, tre difensori, tre centrocampisti e tre attaccanti. Abbiamo cercato di portare dentro giocatori di esperienza e categoria come Augello, Jankto, Shomurodov, Scuffet. Profili internazionali come Hatzidiakos e Wieteska, inserimenti giovani come Oristanio, Sulemana e Prati. E' stato un mercato equilibrato in cui abbiamo cercato di accontentare il mister sotto il profilo delle scelte tecniche ed economiche. Un mercato che conta 10 entrate e 17 uscite, considerati anche i ragazzi più giovani che sono andati in Serie C. Il club ha investito. Abbiamo investito sulle necessità tecniche immediate, ma la filosofia era quella di avere giocatori di proprietà del Cagliari. Ci sono solo 3 prestiti su cui abbiamo diritto di riscatto. Una filosofia volta a costruire un gruppo che possa durare nel tempo. E' fondamentale creare valore e senso di appartenenza e soprattutto creare le condizioni per salvarsi e crescere. Jankto e Scuffet e Oristanio cercavamo questa voglia di tornare in Italia per riprendersi la scena. Ci troviamo di fronte a tre ragazzi che hanno grande voglia e durante l'anno daranno tutto quello che possono dare alla causa".

Sui prolungamenti: "Sono arrivati anche rinnovi importanti, è importante avere un gruppo di giovani su cui poter lavorare. Sappiamo che questo è un anno difficile. Ma sappiamo anche che se saremo bravi a raggiungere la salvezza avremo messo le basi sul futuro. Credo che abbiamo investito una cifra di buon livello, mi sento di fare un ringraziamento alla proprietà che ci ha sempre sostenuto e ci ha messo nelle condizioni di operare al meglio. L'obiettivo è creare qualcosa di solido".

Esuberi: "E' stato un mercato metodico, sapevamo dove volevamo arrivare e abbiamo aspettato i profili giusti per noi. Normale che a livello numerico qualche ragazzo in più c'è, ma in questa estate abbiamo avuto anche infortuni pesanti. Sicuramente complessivamente c'è numericamente qualcosa in più, ma ci ha permesso di lavorare in queste condizioni. Per quanto riguarda Pereiro, non siamo riusciti a trovare una soluzione che soddisfacesse tutte le parti, quindi rimarrà con la consapevolezza che se avrà la bravura di ritagliarsi una possibilità saremo felici di dargliela".

Gli obiettivi: "La Serie A è un patrimonio da tutelare per Cagliari società e città, per tutto l'ambiente. Vogliamo cercare di tutelare e preservare questo titolo. Quello che abbiamo vissuto tutti sia stata una vera e propria magia. L'unione d'intenti ha fatto sì di poter raggiungere questo obiettivo. Sono arrivato a novembre che lo scotto della retrocessione era ancora vivo, ma ho incontrato il presidente Giulini che è stato lucido ed è riuscito a riorganizzare e lanciare il progetto il Cagliari. Ha avuto la lungimiranza di capire cosa servisse. Ha messo giù le basi. Credo che la forza della condivisione sia una delle armi di questo nuovo Cagliari. La condivisione ha fatto analizzare le problematiche che sono state tante. Poi la gente ci ha trascinato. Questo è probabilmente l'anno più complicato e se riusciamo a superarlo potremmo consolidarci. E' stato un inizio di sofferenza, lo sapevamo visto il calendario e il mercato che sarebbe andato a concludersi negli ultimi giorni. Le prestazioni sono state una diversa dall'altra. Torino buon approccio e buona gara, Inter una delle squadre più forti d'Italia e Bologna dove abbiamo pagato qualche errore di inesperienza. La nostra forza deve essere quella di interpretare bene le gare e trovare soluzioni per superare questi problemi. L'Udinese sarà un bel banco di prova, ma ci deve essere da parte nostra l'ambizione e la voglia di prenderci la vittoria con l'aiuto del nostro pubblico. Mi auguro che i nazionali rientrino in condizioni ottimali. Dobbiamo fare questa grande prestazione sapendo che in Serie A non c'è niente di scontato".

Sull'attaccante: "Ranieri ha dato indicazioni per Petagna. Era motivatissimo e si è messo in gioco. Ha rinunciato anche a più soldi. Ha qualità, fisicità e se ha voglia di tornare ad essere protagonista credo possa essere un acquisto mirato. Cagliari deve andare alla ricerca di grandi motivazioni. Discorso simile si può fare anche per Shomurodov, che ha avuto più problemi a calarsi nella realtà. Si sta mettendo d'impegno per recuperare e va aiutato. Serve tempo per ottenere quello che ci si aspetta da questa operazione".

I giovani: "Cercare giovani talenti fa parte della filosofia della società. Abbiamo fatto queste scelte perché sono profili che conoscevamo bene, con caratteristiche diverse. Oristanio aveva fatto esperienza in Olanda, Sulemana a Verona. Prati è un talento e Ranieri lo sta facendo crescere. Quando sarà il momento opportuno lo vedremo in campo e sarà uno di quei ragazzi che farà il bene del Cagliari. Il presidente Giulini crede molto nel settore giovanile, il settore ha una sua impostazione che si sta affinando e migliorando anno dopo anno. C'è voglia di crescere e deve essere un asset su cui fondare gli obiettivi di un club. C'è grande soddisfazione quando un ragazzo arriva in prima squadra".

Il futuro: "Io mi sto trovando bene e mi auguro di poter lavorare a lungo. Ci sono le basi per fare un percorso di crescita importante. Credo che sia importante anche essere realisti e schietti, sapendo che gli errori ci saranno sempre. Si lavora con materiale umano che può essere positivo in un momento e negativo in un altro. Si sta facendo il massimo, si sta cercando di lavorare per il bene del club e si sa che si possono commettere degli errori, ma è da questo che si deve ripartire per migliorarsi. Adesso siamo davanti ad un'altra storia, un altro step difficile da superare e affrontare, ma ci deve essere in noi l'ambizione di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi. Anche quest'anno dobbiamo usare tutte le nostre forze per raggiungerli, perché è la base per far iniziare il ciclo virtuoso per i prossimi anni".

I due stranieri arrivati: "Hatzidiakos e Wieteska sono due profili che hanno esperienze internazionali sia nei campionati che nelle nazionali, ma hanno ancora un margine di crescita e tanta voglia di misurarsi nel campionato italiano. Mettono la loro esperienza a disposizione del club e possono ricevere insegnamenti sul profilo tecnico tattico che gli permette di fare progressi nella loro carriera. Sono convinto che anche loro possono essere utili alla causa. Sul mercato italiano non c’erano ragazzi che potessero fare al caso nostro".

Il futuro di Nandez: "Siamo felici che abbia potuto riabbracciare la nazionale. Tanto merito va a lui ma anche al Cagliari che ha saputo supportare Nahitan. Sul contratto non ci sono novità sostanziali ma c'è volontà di trovare soluzione che accontenti tutti. Ogni goccia di sudore lui la spende per il Cagliari. Da parte di tutte le parti c'è la volontà di fare il massimo, poi vedremo se saremo bravi a trovare una soluzione positiva".

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