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Braida: "Messi? Lo vedrei bene al Milan. Altrimenti Inter, Juve o Premier"

di Giacomo Iacobellis
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'ex dirigente del Milan, Ariedo Braida, fresco di separazione dal Barcellona, ha parlato così a Radio anch'io sport del futuro di Lionel Messi e dei temi d'attualità del calcio italiano: "Derby? Speravo in una vittoria del Milan dopo quel primo tempo meraviglioso, ma nel calcio bisogna accettare ogni risultato. Se non ci fosse Ibrahimovic, sarebbero guai seri... Però resto fiducioso, i rossoneri torneranno".

Che farà Messi?
"Leo è un giocatore straordinario, lo sappiamo tutti. A Barcellona sta troppo bene, lui così come la sua famiglia, ed è molto difficile che possa andarsene. Nel calcio di oggi però tutto è possibile, quindi non escludo niente".

Chi potrebbe permetterselo?
"Dipende dai fatturati. Penso alle big inglesi o anche a quelle italiane. Messi darebbe un'immagine e uno sviluppo globale a una determinata squadra. È un calciatore molto costoso, con un ingaggio elevatissimo, ma con lui tutto è possibile. Leo è uno che copre tutti gli errori che si fanno. Ripeto: a mio avviso è difficile che se ne vada dal Barcellona, anche se non è impossibile".

Lo vedrebbe meglio all'Inter o alla Juventus?
"Al Milan (ride, ndr). La squadra migliore sarebbe il Milan per lui, lo dico da milanista (ride, ndr). Scherzi a parte, le squadre sono queste".

Cristiano Ronaldo e Messi insieme?
"Sono due giocatori talmente bravi che con un allenatore capace potrebbero benissimo rendere a massimi livelli. Secondo me Messi e CR7 possono giocare insieme. Purtroppo oggi si parla sempre di loro due, ma non ce ne sono altri così".

Perché è finita tra lei e il Barcellona?
"Le cose finiscono, c'erano divergenze di opinioni. Avevo pronosticato che il Barça avrebbe avuto dei problemi e così è. In trasferta la squadra ha sempre delle difficoltà e, se guardiamo alla Champions, penso che il Napoli abbia sicuramente le chance di vincere al San Paolo".

Cosa manca oggi al calcio italiano?
"Ci vogliono prima di tutto giocatori importanti, sono loro che fanno crescere le squadre. Per esempio è tornato Ibra, che nonostante i suoi quasi 39 anni ha già cambiato il Milan. Poi devono migliorare anche i dirigenti... Oggi nel calcio ci sono infatti tante figure che non hanno le dovute competenze".

Lei avrebbe ceduto Piatek?
"Non voglio fare il professore... In questo momento il calcio difetta di attaccanti. Piatek quest'anno non ha trovato la stessa dimensione della passata stagione, è un buon giocatore ma non è un giocatore di grande livello. È difficile fare determinate valutazioni".

Chi vince lo Scudetto?
"Quest'anno sarà una battaglia fino alla fine. Mi auguro una sfida a tre fino alla fine, con Juventus, Inter e Lazio. Se i nerazzurri dovessero battere i biancocelesti nel prossimo turno di campionato, riuscirebbero comunque a mettere già una bella pietra".

Chiosa su Cutrone: come lo vede oggi alla Fiorentina?
"È un buon giocatore, frizzante e con buone qualità realizzative. Al momento non ha però ancora le stimmate del calciatore di primissimo livello, Patrick deve ancora completarsi".

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Venerdì 17 Maggio 2024
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