Amici-nemici per una sera e un futuro da scrivere: De Rossi e De Zerbi, l'Europa vi osserva
Un esame per entrambi, una sfida tra vecchi amici. Quella tra Roma e Brighton non può essere una partita come le altre per Daniele De Rossi e Roberto De Zerbi: in palio non c'è solo la qualificazione ai quarti di Europa League ma anche una il futuro di due tecnici che, in modo diverso, stanno impressionando e raccogliendo grandi consensi.
Certo, il percorso di DDR è ancora tutto da costruire e le poche settimane alla guida della formazione capitolina non possono dire molto su quella che sarà la sua carriera. Arrivato lo scorso 16 gennaio per sostituire un totem come José Mourinho, ha raccolto finora 7 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta in 9 partite tra Serie A ed Europa League. La scelta della famiglia Friedkin, inizialmente vista con sospetto, quasi come un rischio, si è rivelata azzeccata: i giallorossi sembrano rinati soprattutto sul piano del gioco, mentre lo Special One aveva badato più alla cattiveria agonistica. Alla prima vera esperienza in panchina, dopo quella non proprio indimenticabile alla SPAL (durata appena quattro mesi), De Rossi sta convincendo per la gestione e valorizzazione di un gruppo in cui tutti si sentono protagonisti e danno il massimo. Sarà per l'ambiente che conosce benissimo, saranno le motivazioni uniche che regala la squadra del cuore, ma l'ex centrocampista potrebbe davvero sfruttare la grande occasione che gli è piovuta inaspettatamente dal cielo.
"De Rossi è nato per fare l'allenatore, ha tutte le componenti del grande tecnico". Le parole di Roberto De Zerbi sono sincere e non una semplice risposta alle dichiarazioni al miele del suo collega, che lo ha definito "un genio": "Non mi sento un genio né più bravo degli altri. De Rossi lo rispetto come persona perché abbiamo gli stessi valori, per questo siamo amici e lo sono anche le nostre figlie. Daniele ha dato un'impronta diversa in poco tempo. Ha subito cambiato una squadra già forte, che era andata due volte in finale". Anche il suo Brighton, alla prima esperienza europea della sua storia, sogna di arrivare il più lontano possibile e proverà a farlo giocando come sa: all'attacco, con la costruzione dal basso, nel modo che ha permesso a De Zerbi di incantare la Premier League e farsi, in pochissimo tempo, un nome a livello internazionale. Le grandi del continente lo seguono, l'impressione è che una grande fetta del suo futuro possa passare da questo incrocio e da questo finale di stagione. Una Coppa per due, amici-nemici per una sera. Un derby tutto da vivere.