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TMW - Diritti TV, la Serie A punta sul quinquennio: il punto dopo l'assemblea di oggi

di Ivan Cardia
Fonte In collaborazione con Marco Conterio
Alessandro Garofalo/Image Sport
Alessandro Garofalo/Image Sport
Un'assemblea di studio. Così l'hanno definita, a microfoni accesi e spenti, tutti i protagonisti. La Lega Serie A studia il bando per il prossimo ciclo di diritti TV. Con una grande novità rispetto agli ultimi anni: potrà avere durata quinquennale anziché triennale. Una possibilità che, secondo gli uffici di via Rosellini, consentirà di aumentare gli introiti e soprattutto attirare nuovi player, in virtù di un maggior capacità progettuale. Nel nuovo bando, comunque, saranno previste entrambe le ipotesi, con l'obiettivo di spingere i soggetti interessati (a seconda delle diverse formule previste) a formulare almeno due tipi di offerta, per tre e per cinque anni. Fermo restando che l'obiettivo della Lega resta il secondo scenario.

Si può controprogrammare la Champions. Improbabile proroga Dazn. A proposito di passaggio da tre a cinque anni: in questo momento, è da escludere l'ipotesi di una proroga con l'emittente britannica. In primo luogo, a oggi non sarebbe possibile e si attende l'ok all'emendamento che aprirebbe a questa possibilità, come ha ricordato il presidente Casini in assemblea. Anche ove passasse, però, la proroga dovrebbe derivare da un accordo fra le parti, a oggi da considerarsi altamente improbabile. Tornando al futuro, le ipotesi in campo sono diverse e le carte oggi coperte: si va dai "classici" Sky e Dazn, a nuove possibilità come Amazon, Tivusat, ma anche al sempiterno fascino del canale della Lega, che a Lissone ha ormai costruito dei veri e propri studi televisivi, ragion per cui - in assenza di offerte convincenti - la Serie A potrebbe anche distribuire in prima persona. Anche programmando negli orari della Champions e della futura Superchampions, il vero competitor dei cinque grandi campionati in questo momento: è la novità di questa stagione, visto il mancato rinnovo degli accordi fra European Leagues e UEFA. In sostanza, si potranno organizzare gare di campionato anche nei giorni dedicati alla Champions. Togliendo spazio alla massima competizione europea? Questo dipende dagli incroci: la Premier ci proverà già in questa annata, il tema è anche trovare gare più affascinanti di quelle Champions. E in Serie A non sono così frequenti…
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