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"Spregiudicatezza, pervicacia, scaltrezza". I magistrati definiscono così l'operato di Ferrero

di Daniel Uccellieri
Matteo Gribaudi/Image Sport
Matteo Gribaudi/Image Sport
"Spregiudicatezza, pervicacia, scaltrezza". Sono le parole che i magistrati di Paola, in Calabria, usano per definire l'operato di Massimo Ferrero e chiederne l'arresto nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento di quattro società riconducibili allo stesso patron della Sampdoria.

Come si legge sulle pagine de Il Secolo XIX il patron della Sampdoria (i blucerchiati sono l'unico asset sano nella galassia Ferrero) ha creato numerose aziende, "scatole cinesi" come le chiamano gli inquirenti e che avrebbero portato poi al trasferimento di debiti, distrazione di beni e al maldestro e azzardato tentativo di acquistare decine di sale cinematografiche e alla cessione di crediti deteriorati.
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