Mercato e liste da 25 - Torna l'appuntamento con l'approfondimento di TMW
di Ivan Cardia
Daniele Buffa/Image Sport
Come funziona -
Per potersi considerare "formato in Italia" il calciatore deve aver trascorso, tra i 15 e i 21 anni, almeno 3 anni, anche in maniera non continuativa, o comunque 3 stagioni sportive, in uno o più club italiani; per essere "formato nel club" invece deve esser stato tesserato per lo stesso periodo nella società di attuale appartenenza. Quest'ultima regola, in particolare, ha subito un progressivo ammorbidimento: rispetto a quanto inizialmente progettato dalla federcalcio, non è considerato decisivo l'aver effettivamente trascorso i 3 anni di cui sopra presso una società, quanto l'essere stato "di proprietà" della medesima (e quindi anche giocando in prestito per altri club). Un'interpretazione che, ovviamente, ha in parte svuotato il potenziale innovativo delle norme. Infine, non conta la nazionalità: le eccezioni sono tante e varie. Radja Nainggolan, per esempio: belga ma arrivato a 17 anni al Piacenza, è cresciuto in Italia per le regole federali. A differenza, per fare un altro esempio, di Jacopo Sala, italiano di Alzano Lombardo, ma che nel 2007 lasciò non ancora sedicenne il nostro Paese per trasferirsi al Chelsea ed è tornato in Italia soltanto nel 2013, a percorso giovanile ormai ultimo, ragion per cui deve considerarsi formato all'estero.
Fatte le dovute premesse, arriva l'analisi della composizione delle squadre: a oggi, ovviamente, ancora da definire. Perché il mercato è tutto in divenire e molte squadre dovranno sfoltire il proprio roster. Ma lo faranno anche in base ai criteri che hanno ispirato la riforma. A partire dalle 15,30 ogni quarto d'ora vi racconteremo la situazione relativa alle liste da presentare in Lega Calcio per tutte le 20 squadre di Serie A.
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