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Preziosi: "Per il calcio in chiaro serve un accordo Sky-Rai. Giocare alle 17.15 uno stress"

di Raimondo De Magistris
Daniele Buffa/Image Sport
Daniele Buffa/Image Sport
Dagli orari, alla parziale riapertura degli spalti, passando per il calcio in chiaro e non solo. Enrico Preziosi, presidente del Genoa, ha rilasciato una intervista ai microfoni di 'Radio Kiss Kiss Napoli' per fare il punto sul momento del calcio italiano.

"Giocare alle 17.15 è uno stress" - Nel calendario che verrà presentato nelle prossime ore, alcune partite verranno programmate alle 17.15. "Sotto l'aspetto fisico giocare alle 17:15 è uno stress - ha detto Preziosi - e lo spettacolo ne patisce. Ci sono interessi da difendere, specie televisivi, ma se decidessi io farei giocare tutti alla stessa ora".

"E' possibile riaprire parzialmente gli stadi" - "Occupare in sicurezza dei posti va bene, sono d'accordo - ha detto Preziosi -. Il problema principale è che ci sono degli abbonati, che hanno già dei posti. E dire ad alcuni che non possono entrare non è fattibile, a meno che non si faccia una rotazione. Il Ferraris può ospitare 35 mila persone, anche portare dentro il 20% porterebbe allo stadio 7.000 persone e lo spettacolo ne beneficerebbe.

"Calcio in chiaro? Serve un accordo economico" - "Sky è titolare dei diritti e non si può portarglieli via visto che c'è un contratto. Bisognerebbe trattare perché tutto ha un prezzo. Sarebbe bello se Sky trovasse un accordo con la RAI, magari suddividendo i costi, in modo che tutti possano vedere la propria squadra di calcio".

"Coppa Italia? Era meglio ripartire col campionato" - "Io l'avrei vista più dopo che prima del campionato. La priorità era finire il campionato, in una situazione del genere si poteva ripartire tutti insieme e non solo chi deve giocare la Coppa Italia".
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