Quarantacinque minuti e poi saranno ottavi: Napoli-Genk 3-0 al 45esimo
di Raimondo De Magistris
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Una di queste è senza dubbio il portiere classe 2002 Maarten Vandevoordt, il più giovane a esordire in Champions League. Un giovanissimo numero uno di cui si parla molto bene, ma che stasera ha subito pagato il peso di una partita più grande di lui: clamoroso l'errore commesso al terzo minuto dal giovane estremo difensore belga che ha permesso ad Arkadiusz Milik, tornato in campo dopo oltre un mese, di segnare il più semplice dei gol e indirizzare fin da subito la partita.
Una gara che fin qui non ha regalato grossi spunti. Non sono mancate le occasioni, ma il ritmo e l'agonismo visti nei primi 45 minuti non hanno nulla in comune con le notti di Champions. Il Genk s'è presentato un paio di volte dalle parti di Meret ma non ha mai aggredito una partita controllata senza troppi patemi dal Napoli. Per il 2-0, è bastata un'accelerata di Di Lorenzo e un taglio coi tempi giusti di Milik. Per il 3-0, un rigore trasformato sempre dal bomber polacco dopo un inserimento per via centrali di Callejon bloccato in maniera fallosa.
La gara, insomma, è già scritta: 45 minuti e il Napoli per la terza volta nella sua storia sarà agli ottavi di Champions League. Perché è vero che il pallone è rotondo e il calcio è imprevedibile, ma al San Paolo la partita questa sera non è mai nemmeno iniziata. E a Salisburgo, in tutto questo, sono ancora sullo 0-0.
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