Un amore che non si può misurare
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Nella totale incertezza di questo calciomercato estivo (come ogni sessione di mercato che si rispetti), in casa Roma c’è un pilastro incrollabile, un postulato divenuto ormai usuale a queste latitudini, ma che ancora impressione il resto d’Italia.
UNA PASSIONE INFINITA – La certezza è rappresentata dalla fedeltà e dall’amore con cui i tifosi della Roma rispondono, ormai da alcuni anni, presente. Un urlo al cielo, forte e deciso. Migliaia di voci (circa 20.000 dopo 6 giorni di campagna abbonamenti) che si uniscono in un unico, grande, grido d’amore per la squadra e Mourinho ha pienamente ragione quando dice che “per un club non abituato a vincere i tifosi della Roma sono fedelissimi”.
C’è chi dice che i tifosi siano il dodicesimo uomo in campo, chi invece sostiene che, in fin dei conti, un tifo caldo sposti poco e che contino solo i calciatori. Poco conta, in realtà.
QUALCOSA DI UNICO - Che l’Olimpico dia o meno punti alla Roma è uno spunto per chiacchierare al bar (abitudine comunque piacevole e sottovalutata), ma non centra la questione. Il costante amore cui stiamo assistendo in questi anni è il calcio, è qualcosa di bello, tremendamente bello. Poco importa se poi questo amore possa o meno essere contabilizzato e misurato in punti in più in classifica. Non tutto, fortunatamente, è misurabile. Ci sono cose che sono belle così, senza poterle esattamente pesare e definire. L’Olimpico sempre pieno, a prescindere dal risultato, a prescindere dai trofei vinti e a prescindere dagli avversari, è qualcosa che non tutti possono vantare. Potrebbe valere un trofeo, ma anche lì si cadrebbe nel solito tranello di voler misurare tutto. E allora godiamoci, semplicemente, questo amore.