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La questione Pallotta

di Alessandro Carducci
per Vocegiallorossa.it
Fonte L'editoriale di Alessandro Carducci

Tutti i presidenti di tutte le squadre sono destinati a essere contestati. Prima o poi tocca a tutti. Ora è il turno di James Pallotta e c'è chi rimpiange Franco Sensi, lo stesso Franco Sensi che fu oggetto di durissime contestazioni per molto tempo. La stessa sorte toccò alla figlia, Rosella Sensi. Roberto Cappelli, al comando per pochi mesi per la fase di transizione del passaggio agli americani, non fece in tempo nemmeno a essere criticato. DiBenedetto sfruttò l'euforia per il cambio di proprietà e la grande fiducia che tutti i tifosi avevano negli americani. Il rapporto con la proprietà a stelle e strisce iniziò probabilmente a incrinarsi nella famigerata serata del 26 maggio. Nei primi anni di gestione statunitense, tutto il tifo si era stretto attorno alla squadra e alla società. Se la Roma avesse alzato la Coppa Italia contro la Lazio, probabilmente la gestione Pallotta avrebbe preso una piega differente. Negli sliding doors, la Roma è stata spesso sfortunata nella sua storia. Il peccato originale risale però al fucking idiots con cui furono apostrofati i tifosi che esposero uno striscione nei confronti della madre di Ciro Esposito, fatto che portò alla chiusura della Curva Sud. Potete essere d'accordo o meno ma Pallotta non si riferì a tutti i tifosi, né alla Curva Sud in generale.

Questione barriere: non poteva decidere la Roma. La società giallorossa ha, anzi, cercato di fare pressione il più possibile per arrivare a una soluzione e per toglierle. Non ha accettato serenamente la decisione e questo non lo diciamo noi ma l'allora Prefetto di Roma, Franco Gabrielli, che, riferendosi alla questione barriere, disse: “Lotito è stato molto più collaborativo, la Roma ha solo subìto la decisione”. Non c'è alcun motivo per cui Gabrielli avrebbe dovuto mentire e ricordiamo tutti i diversi incontri, richiesti dalla società, per trovare un accordo.

La nuova miccia è stata innescata dalle dichiarazioni rilasciate al convegno Leaders in Sport: “Vi posso fare un esempio su questa cosa del riconoscimento facciale: un anno e mezzo fa siamo andati alla polizia, mi è capitato di sedermi col Capo della Polizia e chiedere del perché certe persone non venissero arrestate e lui mi rispose che non poteva farlo, mostrandomi un fascicolo di foto sfuocate di persone che sapeva aver commesso reati. Un qualcosa che con le telecamere di sicurezza  in HD sarebbe stato semplice, così le abbiamo comprate per poter aiutare a identificare chi crea problemi".
Il problema, quindi, sarebbe quello di punire chi commette qualche reato?
C'è chi critica il presidente giallorosso per i risultati, per il rimanere lontano dalla squadra, per la scelta dei dirigenti in questi anni. Lo si vuole criticare anche per cercare di aiutare a rispettare le leggi? Se si ritiene che alcuni provvedimenti siano ingiusti, si può criticare chi promulga queste leggi. Franco Sensi impiegò 8 anni per vincere. Pallotta, purtroppo, è sulla buona strada per raggiungere il compianto patron giallorosso. I fatti dicono che, dopo la parentesi Sabatini, sia stato preso il miglior ds sul mercato, Monchi, un direttore sportivo cercato da tanti top club. Pallotta l'ha convinto a venire a Roma. I fatti dicono, anche, che la squadra, dopo un ottimo inizio, sia ripiombata nelle sue consuete insicurezze. Giusto criticare, anche perché la bacheca piange da ormai 10 anni e la gente non ne può più. Comprensibile. Vogliamo però davvero soffiare sulle fiamme della rabbia e della contestazione perché il presidente di un club ha detto di voler installare delle telecamere in HD per aiutare a identificare chi commette dei reati?


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Venerdì 19 Aprile 2024