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BOSTON - De Rossi: "Contro la Juventus sarà partita vera. Da 3-4 anni il nostro calcio è in crescita. Sarà diverso senza Totti ma nulla di problematico"

di Gabriele Chiocchio
per Vocegiallorossa.it
Antonello Sammarco/Image Sport
Antonello Sammarco/Image Sport

L'International Champions Cup ha organizzato un evento alla Trattoria Il Panino di Boston, alla presenza di James Pallotta, Daniele De Rossi, Mauro Baldissoni, Umberto Gandini, Paolo Maldini e del giornalista di ESPN Gabriele Marcotti.

Ecco le dichiarazioni di De Rossi.

Sull'amichevole contro la Juventus.
"È una partita importante, che nella nostra città più che a Torino porta molta pressione. Probabilmente per un amichevole l'atmosfera sarà diversa ma vogliamo preparare bene la prossima stagione, contro di loro sarà partita vera. Difficoltà maggiore nell'affrontarli? Sono organizzati in ogni reparto, è davvero difficile segnare contro di loro, sono fortissimi in difesa. Sanno quello che devono fare per non prendere gol".

Sull'addio di Francesco Totti.
"Ho trascorso tutta la mia carriera da calciatore sempre assieme a lui, non so come sarà il mio futuro senza di lui. È qualcosa di diverso ma dovremo andare avanti. Ci mancherà, ci sentiamo ancora continuamente, lo faccio per non lo lasciarlo solo... Sarà diverso senza di lui, ma nulla di problematico, non lo dimenticheremo mai".

Sul livello del campionato italiano.
"Di sicuro quando ho iniziato a giocare in Serie A il livello del campionato era alto e qui al mio fianco (indica Maldini, ndr) ne abbiamo un esempio. Ma si può trovare molta qualità anche adesso, da 3-4 anni il nostro calcio è in crescita e il livello è aumentato".

Un commento anche sulla propria tenuta fisica.
“Dipende da come sei anche fuori dal campo, da come ti senti tutti i giorni e in allenamento. Il giorno in cui un giocatore più giovane di te corre più veloce di te devi renderti conto del momento. È una cosa alla quale faccio molta attenzione, non voglio essere in imbarazzo per le mie prestazioni”.

Sull'influenza della famiglia.
"Sono cresciuto guardando mio padre che giocava, è stato naturale crescere in questo modo. Mi ha aiutato molto, anche nella nascita della passione per questo sport. Ho imparato il rispetto per gli allenatori e continuo ad osservare il suo modo di lavorare".

Sulla Nazionale.
"Conte nel 2016 ha portato qualcosa di più grande rispetto a quelle che erano le nostre qualità: ha costruito un gruppo forte e molto legato nei suoi elementi Ventura può fare la stessa cosa, perché hanno un modo di lavorare molto simile e il nostro gruppo è affiatato. Penso che potremmo essere una outsider, come nel 2016, magari un po’ più fortunati rispetto alla sconfitta ai rigori con la Germania".

Sulla possibilità di vedere il Napoli campione se non dovesse farcela la Juventus.
"Assolutamente no. Spero che continuino a vincere finché muoio, perché se perdono voglio essere io a vincere. È davvero dura competere con loro, hanno dimostrato di essere un grande gruppo. Noi proveremo a fare del mostro meglio, se ci avviciniamo sempre di più a loro vuol dire che stiamo facendo qualcosa di grande. Posso provarci per un altro paio di anni".


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Giovedì 18 Aprile 2024