L'ex Picerno Ragosta trova squadra...

Rientrata per il momento la frattura con Antonio Venuto, il Messina si tuffa nel lavoro di preparazione verso la delicata sfida di domenica contro il Gela. Il momento è di quelli cruciali in casa giallorossa: la classifica piange, mentre in società si cerca il riassetto giusto per rilanciare il progetto firmato Pietro Sciotto. Il presidente ha vissuto un inizio di settimana altalenante dopo il doloroso ko contro la Cittanovese, tra l'orgoglio di dimostrare le proprie ambizioni e il dispiacere per tutto ciò che fino ad oggi non è andato per il verso giusto. L'essersi affidato a Fabrizio Ferrigno, rivedendo l'iniziale scelta di non dotare il club di un direttore sportivo, può essere considerata una mossa senza dubbio apprezzabile, purché si decida di affidare pieni poteri al dirigente senza interferenze che non siano le opinioni dell'allenatore, affinché la leadership sia ben identificabile con tutto ciò che questo comporta in termini di meriti e responsabilità.

L'ex ds del Milazzo è vicino a piazzare i primi colpi, su tutti il ritorno di Stefano Maiorano che a Messina è rimasto legato dopo la prima esperienza sotto la gestione Lo Monaco. Per dare peso al centrocampo dovrebbe sbarcare anche Fabio Sciacca, un passato da predestinato, un presente da svincolato con la rabbia di chi vuol dire ancora la propria nel mondo del calcio. Un doppio arrivo in mediana che lascia presagire l'ipotesi, già annunciata da Mnp, di una possibile partenza illustre

Anche il pacchetto offensivo dovrebbe godere di nuove forze con l'approdo di due atleti. Il primo è la punta esterna Marco Rosafio, già stato accostato nei giorni scorsi all'Acr, ora davvero a un passo dalla firma accettando la Serie D pur di sposare la sfida biancoscudata. Il secondo è Arcangelo Ragosta, oltre 200 presenze in quarta serie condite da 74 reti: i numeri parlano per lui, può infiammare la piazza qualora giungesse con la mentalità giusta.

Sulla carta, rinforzi di livello per raddrizzare la stagione assieme all'ingaggio necessario di qualche under. Ma ripetiamo, molto passa anche dalla capacità interna di fare quadrato, eliminare le divisioni, rendere chiari e formali gli incarichi e remare tutti nella stessa direzione. Questo trasforma un progetto da buono a vincente. Non la confusione e nemmeno tentennamenti, chiacchiere e promesse seppure in buona fede. Fatti e risultati.