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Pepe a 360°: "Patto per la salvezza, vi racconto Sarri e sul futuro vi dico che...".

di Manuel Scalese
per Tuttopotenza.com

9 reti e oltre dieci assist sfornati per i compagni sono il bottino di Vincenzo Pepe nella tumultuosa esperienza in rossoblu. Arrivato per sposare il grande progetto Potenza, Pepe si è ritrovato ad affrontare innumerevoli difficoltà sia dentro che fuori dal campo, infortuni compresi. Ostacoli che non è ne hanno intaccato l'orgoglio e che l'hanno spinto a restare sulla nave in balia delle onde per portarla fuori dalla burrasca. Sensazioni, emozioni, ricordi e futuro, tutto condensato nell'intervista che Vincenzo Pepe ha rilasciato in esclusiva alla nostra redazione.

A distanza di tempo quali sono le sensazioni per la salvezza raggiunta?

"Al momento mi godo la vacanza con la mia famiglia, consapevole di quanto di importante realizzato alla luce delle difficoltà che tutti conosciamo. Ci volevano queste ferie(sorride ndr)".

Cosa ti spinse ad accettare Potenza?

"Ho accettato per l'importanza del progetto che si stava costruendo, diversi amici mi chiamavano per spingermi in rossoblu vista anche la qualità della squadra. Purtroppo non eravamo competitivi numericamente".

La gara di Nocera è stato lo spartiacque della stagione?

"Direi di si, non tanto per la sconfitta quanto per il mio infortunio e per l'espulsione di Villa che ci hanno messo in difficoltà visto il numero esiguo della rosa".

Il rimpianto è quello di non aver iniziato la stagione al Viviani?

"Sicuramente. Siamo partiti benissimo e sono sicuro che avremmo trascinato tanti tifosi allo stadio. Con qualche incasso in più la società avrebbe potuto prendere quei calciatori svincolati utili alla squadra".

Cosa ti ha spinto a restare a Dicembre?

"Nonostante l'infortunio avevo diverse offerte sia di squadre di serie D che hanno vinto il campionato, sia di club di Lega Pro che hanno raggiunto la salvezza diretta. Ma volevo riprendermi dall'infortunio e restare in rossoblu per raggiungere l'obiettivo. Abbiamo fatto un patto nello spogliatoio e chi non se la sentiva era libero di andarsene con le comprensibili motivazioni del caso. Una volta che prendo l'impegno, a meno che non mi mandino via, lo porto sempre al termine".

Stagione condizionata dai cambi in panchina. Qual è il tuo pensiero su Esposito, Pirozzi e Biagioni?

"Mister Esposito non ho avuto la possibilità di conoscerlo, abbiamo fatto solo l'amichevole con l'Ebolitana poi sono arrivate le sue dimissioni. Con Pirozzi si era subito creato un buon feeling con l'intera squadra, ma quando non arrivano i risultati nel calcio a pagare purtroppo è l'allenatore. Biagioni è stato bravo a lavorare a livello mentale, rivelandosi un amico che ti metteva sempre a suo agio. Era sempre bello andare al campo, ci teneva lontano dai problemi e risollevava il morale anche a chi a volte era un pò giù".

Sei contento del tuo rendimento stagionale?

"Si, considerando che non ho fatto un vero e proprio ritiro ed ero in ritardo di condizione. Poi quando stavo ritrovando la forma è arrivato l'infortunio di Nocera, ma nonostante lo stop ho racimolato 22 presenze con 9 gol e diversi assist, senza contare i 5 pali e le 4 traverse(ride ndr). In queste condizioni non era semplice mettere da parte le difficoltà, se non fossimo stati prima uomini che calciatori non ci saremo salvati con una giornata di anticipo".

Per calciatori abituati a lottare per il vertice quali sono le difficoltà di competere per altri obiettivi?

"Se ci si mette la passione, l'impegno e l'amore per ciò che fai puoi calarti in qualsiasi situazione. Per salvarti bisogna combattere col coltello tra i denti e non regalare niente a nessuno. Noi l'abbiamo fatto e si è visto nei nove risultati utili consecutivi. Il gruppo ha fatto la differenza".

Quale over ti ha colpito di più?

"Erano tutti giocatori importanti, che messi nella condizione ideale possono competere per la vittoria del campionato. Tra questi il nostro capitano Esposito che era fermo da un anno e non mai è facile ripartire e rimettersi in gioco. Ma anche i vari Forgione, Todino e Guaita".

​Quale under ti ha impressionato?

"Di Somma mi ha colpito positivamente, si vede che è un giocatore quasi pronto. Ma anche Apicella, Lucchese, Caciotti, Lionetti e Potrone sono giovani promettenti. Anche Migliaccio è migliorato molto, anche se ha giocato poco".

Che giocatore è Vincenzo Pepe?

"Ho sempre giocato esterno in un 4-4-2, quest'anno è stata la prima volta che ho giocato con continuità nei tre davanti e mi sono trovato molto bene. Mi descrivono bravo tecnicamente(sorride ndr), ma a qualsiasi età bisogna sempre cercare di migliorarsi".

Chi è Vincenzo Pepe fuori dal campo?

"Sono un ragazzo tranquillo, dedicato a tempo pieno alla famiglia. Ho un figlio di 2 anni, sono gioie che ti cambiano la vita e ti responsabilizzano maggiormente. Amo andare al cinema, ascoltare musica e sono appassionato di tennis. Per me il tennis è Roger Federer, ma anche Zverev che ha appena vinto gli Internazionali di Roma è un bell'animale(ride ndr)".

Chi è il più scalmanato nello spogliatoio?

"Giuseppe Todino è un bel personaggio, è un grande, molto simpatico e sempre con il sorriso sulle labbra".

Chi è il più permaloso?

"Se la giocano in tanti. Gennaro Esposito è un bel permaloso infatti lo attaccavamo spesso, anche Forgione è uno di questi. Ma Leo Guaita è il più permaloso di tutti, vince di tre medaglie su tutti(ride ndr). Ma sono tutti bravi ragazzi".

Chi è l'allenatore più bravo che hai avuto?

"Quando sono stato a Pescara ho avuto la fortuna di lavorare sei mesi con Sarri, che sappiamo tutti ora dove è arrivato. Ero giovane e a volte un pò superficiale, ma ti accorgevi subito che lui insegnava calcio. Ma anche Grassadonia e Sottil, tra i più preparati e che stanno realizzando grandi cose".

I compagni di squadra più forti?

"Ho giocato ad Avellino con De Zerbi, un signor giocatore. A Siracusa con Massimo Coda, che ora sta emergendo ma che già si intuivano le sue qualità. A Cremona ho giocato con Lamberto Zauli, un fenonemo, un calciatore di altra pasta che mi aiutava e consigliava".

Cosa ti ha lasciato l'esperienza Potenza?

"Fuori dal campo mi sono trovato benissimo, ho trovato molti amici che mi spingeranno a tornarci. Vorrei ringraziare il mio amico e nuovo procuratore Camillo Cannizzaro che non mi ha fatto mancare mai nulla, compresa l'assistenza medica".

Come ti sei lasciato con la società?

"Siamo rimasti che ci saremmo aggiornati, con mister Biagioni e il capitano Esposito in contatto con Dionisio. Ci hanno detto che come avrebbero sistemato alcune cose ci avrebbero saldato gli arretrati e che a breve ci sarebbe stato il passaggio societario. Noi ci auguriamo che avvenga quanto prima perchè abbiamo famiglia, per noi è prima di tutto un lavoro e speriamo che a breve si sappia qualcosa, soprattutto per il bene del Potenza".

Se ci fossero i presupposti adatti ti piacerebbe restare a Potenza?

"Se ci fossero le condizioni ideali e si costruisse un progetto importante mi piacerebbe restare, ripeto mi sono trovato molto bene a Potenza. Tranne se dovesse arrivare un'offerta irrinunciabile da una categoria superiore. Aspettiamo e speriamo che le cose si risolvano al meglio".


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