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Il "mago"... del pallone

di Redazione TTP
per Tuttopotenza.com
Fonte uefa.com
Antonio Abbate/TuttoLegaPro.com
Antonio Abbate/TuttoLegaPro.com

Nel calcio, si sa, ci vuole anche un po' di fortuna. Una partita si può vincere o perdere per un episodio e, spesso, si cerca di esorcizzare il fato con piccoli gesti o portando con sè personali talismani.
Ad esempio, Bruno Pesaola, ex allenatore dell'ACF Fiorentina, era convinto che ascoltare il suo disco portafortuna prima di ogni partita fosse molto utile. Addirittura, una volta lo dimenticò a casa e fece 500 chilometri con l'auto per andarlo a prendere in tempo. In Coppa del Mondo FIFA 1998, Laurent Blanc baciava sempre il portiere Fabien Barthez sulla testa a inizio partita. Il gesto rimane uno dei più immortalati del torneo, ma pochi sanno che Blanc ascoltava sempre 'I Will Survive' di Gloria Gaynor in spogliatoio prima di scendere in campo. Romeo Anconetani, leggendario ex presidente del Pisa Calcio, spargeva sale sul campo prima delle partite importanti. Pare che una volta ne abbia versati addirittura 26 chili. Ai tempi dell'Ajax, Johan Cruyff dava una pacca sullo stomaco al portiere Gert Bals prima di ogni partita, mentre al calcio d'inizio cercava di sputare la gomma da masticare nella metà campo avversaria. Ancora più sorprendente era l'abitudine di Gerrie Mürhen, che durante le partite di Coppa dei Campioni insisteva per indossare le mutande del compagno Sjaak Swart.
Quando allenava il Birmingham City FC, Barry Fry era convinto che lo stadio St Andrew fosse maledetto e urinava ai quattro angoli del campo per scacciare gli spiriti maligni. "Se funzionava? Da allora abbiamo iniziato a vincere e pensavo di sì, ma poi mi hanno esonerato, quindi mi sa di no".

Filippo Inzaghi, da giocatore, aveva un rito 'dolce'. Prima di ogni partita mangiava una scatola di biscotti per bambini, lasciandone sempre due. L'ex portiere della Scozia Alan Rough: "Avevo un cappello pieno di portafortuna da mettere dietro la rete", ha raccontato. "C'erano dentro una vecchia pallina da tennis, un portachiavi, un paio di biglie, e molta piccola bigiotteria. Mi piaceva soffiarmi il naso e chiedere l'ora, e avevo sempre sette chewing-gum con me: tre per ogni tempo e uno per il recupero. Quindi sì, ero piuttosto superstizioso". Ai tempi del Liverpool FC, il portiere Pepe Reina faceva il pieno alla stessa pompa di benzina prima di ogni partita (anche se non ne aveva bisogno) e insisteva per parcheggiare la sua auto nella piazzola numero 39 ad Anfield. Artem Rebrov, ex portiere dell'FC Spartak Moskva, parlava con i pali e li baciava prima di ogni gara. Adrian Mutu si metteva foglie di basilico nei calzini prima delle partite. Alcune streghe rumene lo avevano poi avvisato che una ex fidanzata gli aveva lanciato una maledizione. "Nessun problema", ha risposto. "Le maledizioni non possono farmi nulla perché indosso la mia biancheria al contrario". Il leggendario Eusébio aveva una moneta portafortuna, che metteva in uno scarpino. Dopo il ritiro, invece, portava sempre con sé un asciugamano bianco per guardare le partite della nazionale.

Insomma per vincere un campionato sarebbe meglio ingaggiare anche un vero e proprio... "mago" del pallone...


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