Al rientro dalla trasferta di Rotonda i calciatori del Bitonto sono stati aggrediti da teppisti incappucciati
Un gruppo di persone, a volto coperto, ha atteso domenica sera l’arrivo dell’autobus dell’Us Bitonto Calcio (Serie D Girone H) nei pressi del polisportivo “Rossiello”, di rientro dalla trasferta di Rotonda, per salire a bordo e prendere a schiaffi e pugni i calciatori neroverdi. Fortunatamente gli altri occupanti dell’autobus sono riusciti a sventare ulteriori aggressioni fisiche. Sul posto è successivamente intervenuta la polizia.
La squadra neroverde è reduce da due sconfitte consecutive – l’ultima ieri per 0-3 a Rotonda – e nelle ultime cinque partite ha raggranellato 3 punti, frutti di altrettanti pareggi. A sei giornate dal termine del campionato, il Bitonto si trova al penultimo posto in classifica – che significherebbe retrocessione diretta in Eccellenza – con 24 punti, a tre lunghezze di distacco dal Gravina, l’ultima squadra posizionata in zona play-out. A nulla è servito l’esonero dell’allenatore Vincenzo Santoruvo la scorsa settimana, la squadra naviga ancora in brutte acque.
Immediata la condanna da parte della società: "L'US Bitonto Calcio condanna fortemente la vile aggressione subita ieri sera al rientro da Rotonda. Questo è un atto che impone in tutti profonde riflessioni".
Solidarietà anche dall'Associazione Italiana Calciatori: "L'AIC esprime solidarietà e vicinanza ai calciatori dell'US Bitonto Calcio per l'inaccettabile episodio verificatosi al rientro dalla gara contro il Rotonda. L'AIC, nel condannare duramente l'episodio, auspica che le autorità competenti chiariscano quanto prima l'accaduto".
Un atto di violenza gratuito e inqualificabile che non può essere in alcun modo giustificato. La speranza è che le autorità competenti facciano luce al più presto su questa vicenda e che i responsabili vengano individuati e puniti severamente.
L'intera comunità calcistica si stringe attorno al Bitonto Calcio in questo momento difficile. Il calcio non può e non deve essere macchiato da episodi di teppismo e intimidazione. È necessario un impegno comune per promuovere i valori dello sport e contrastare ogni forma di violenza.