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Pordenone Calcio - Lovisa: "Ci siamo liberati dalla strega"

di Redazione TuttoPordenone
per Tuttopordenone.com
Fonte Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa

Quella provata da Mauro Lovisa, dai suoi ragazzi e da tutto il popolo neroverde, dopo il 2-0 rifilato dai ramarri alla Fermana domenica pomeriggio, è stata un’autentica liberazione.

Il Pordenone non vinceva in casa dal 24 novembre del 2017, 3-2 al Vicenza, quasi quattro mesi di astinenza. “Ci siamo finalmente tolti la strega di dosso – esordisce re Mauro rifacendosi a un antico detto popolare -. Altre volte – ammette – abbiamo forse giocato meglio, come a Portogruaro, ma in questo momento era importante vincere e ci siamo riusciti”. Lovisa è un esteta del pallone.

“Beh, non è che con la Fermana abbiamo giocato male – chiarisce . Mi sono piaciuti i primi 20’ della ripresa quando, pur in vantaggio, non abbiamo rinunciato ad attaccare. Soprattutto però mi è piaciuto il nuovo spirito con il quale i ragazzi affrontano ora le partite. In questo – gongola quasi – si vede la mano di Fabio (Rossitto, ndr). Sono sicuro che con il passare del tempo vedremo anche la squadra giocare bene. Gli elementi per farlo non ci mancano. Saremo – è la profezia di re Mauro – la mina vagante di questa parte finale di stagione e dei playoff”.

Per diventare veramente una mina vagante il Pordenone deve ritrovare i suoi attaccanti che ora sembrano avere proprio le polveri bagnate. Anche contro la Fermana hanno dovuto andare in rete un centrocampista (Burrai, splendido il suo siluro nel sette alto alla destra del portiere avversario) e Formiconi (gol di rapina alla Inzaghi).

“Vero, ma Nocciolini, Berrettoni e Gerardi sono attaccanti da doppia cifra. Sono certo che presto ritroveranno la via del gol”.

A questo punto Lovisa fa una riflessione sui fischi che hanno salutato il ritorno in panca di Gerardi, ancora una volta protagonista di una prova deludente.

“Io sono stato attaccante – premette – e so che è possibile attraversare periodi in cui niente sembra girarti bene e più ti dai da fare più ti incasini perché finisci a fare le cose più difficili. Ho detto a Federico: stai tranquillo e gioca semplice; il gol prima o poi arriverà".

Domani tutti a Trieste, città che ha fatto una corte spietata a Mauro Lovisa.

“Già – sorride -, mi vogliono bene. Ancora adesso, attraverso i social, qualcuno mi invita a trasferirmi nel capoluogo giuliano. Ma io ho avviato a Pordenone un progetto che guarda lontano. Nel nostro futuro io vedo una squadra in B e uno stadietto a misura di famiglia. Ci arriveremo – promette -, ne sono certo. Intanto godiamoci la crescita del settore giovanile con tutte le squadre già alle finali nazionali o a un passo dal conquistarle. I giovani – re Mauro conclude con un’altra profezia - saranno la base per la nostra scalata”.


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