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Pordenone Calcio: L'augurio dell'ex Parlato

di Redazione TuttoPordenone
per Tuttopordenone.com
Fonte Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa

Al fascino della sfida dell’Euganeo di questa sera fra Padova e Triestina non può restare insensibile Carmine Parlato (attualmente al Rieti), padovano d’adozione che guidò il ritorno dei biancoscudati in serie C.

“Il primo nome che mi viene in mente – afferma il tecnico partenopeo – è quello di Nereo Rocco che contribuì a fare la storia di entrambi i club. Sarà una partita sentitissima. Entrambe – sottolinea – hanno tratto forza dai recenti successi al Bottecchia con il Pordenone. Il Padova – giudica Carmine – è meglio attrezzato della Triestina in ogni reparto, ma dovrà vedersela con l’organizzazione tattica di Sannino, tecnico della Triestina”.

In effetti, al di là dei risultati ottenuti dalle due compagni al Bottecchia (4-2 della Triestina, 2-1 del Padova), il Pordenone ha sofferto molto di più con i rossoalabardati. Con i biancoscudati i ramarri avrebbero meritato almeno il pareggio, se non addirittura la vittoria.

“Se lo scontro diretto può risultare incerto – riprende Parlato -, nel lungo periodo il Padova ha le carte in regola per puntare alla B. L’unico pericolo, ora che è in vetta, è resistere alla forte pressione psicologica che deriva da una piazza tutt’altro che facile”.

Padova candidato alla B quindi. E il Pordenone? Anche per valutare i ramarri Parlato è fra i più accreditati avendo vinto in una singola stagione come nessuno (promozione e scudetto dilettanti) sulla panca neroverde.

“Non l’ho ovviamente visto – premette Carmine -, ma mi hanno detto che i ramarri con il Padova meritavano di vincere. Segno – rassicura – che il periodaccio potrebbe essere alle spalle. Il Pordenone è partito di slancio dovendo confrontarsi con i due anni di Tedino. Non era certo facile mantenere il passo di corsa iniziale. Un calo è comprensibile e fisiologico. Gli infortuni di Berrettoni, Gerardi e Stefani poi hanno avuto il loro peso. Quindi con i pareggi e le sconfitte è subentrata anche una condizione psicologica non certo ideale. La pausa – è arrivata al momento opportuno. I ramarri avranno la possibilità di ricaricare le pile e ripartire alla grande. E’ il mio augurio – conclude Parlato – a una città che mi è rimasta nel cuore”.


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