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Damiano Tommasi ha parlato a Radio Onda Libera

di Redazione Perugia24.net
per Perugia24.net

Damiano Tommasi, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori candidato alla presidenza federale, ha parlato alla radio.

Boniek ha detto che in Italia il presidente federale conta poco e che il calcio è in mano alla politica: è andato molto lontano dalla realtà delle cose?

“Potrò saperlo meglio se farò il presidente... E' sicuramente un ruolo di grande responsabilità e sceglie il commissario tecnico della Nazionale. Non deve essere vincolato e agire per trovare soluzioni”.

Ci dice con lei presidente la svolta maggiore che si vedrebbe?

“Si tornerà a parlare di calcio in Federazione con un progetto a medio-lungo termine intervenendo in tutti i settori”.

Lei si è esposto subito, poi sono arrivati Gravina e Sibilia...

“Sibilia è stato vicepresidente vicario di Tavecchio e Gravina ha fatto soprattutto opposizione. Siamo di fronte a candidature diverse dalla mia. A me piace pensare alla riorganizzazione generale del calcio. Spero che dopo il 29 gennaio si parli di calcio”.

Quanto c'è di politico in questa elezione?

“Purtroppo l'elezione del nuovo presidente federale s'inserisce nella campagna elettorale per le Politiche. Non è una buona cosa. C'è il riflesso delle promesse elettorali. Può essere un elemento di disturbo”.

Cosa fa la differenza in questa corsa a tre?

“Il termometro della situazione in cui si trova il calcio. Nessuno dice che sono incapace ma l'handicap diventa quello di aver giocato fino alla Nazionale. Viene interpretato come un difetto”.


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