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L'Umbria piange Stefano, sub di 56 anni rinvenuto nel fondale del mare in Sardegna

di Redazione Perugia24.net
per Perugia24.net

Una tragedia che colpisce l'Umbria con la morte di Stefano Bianchelli, 56 anni, disperso in mare a Villasimius e rinvenuto dal robot della Marina militare a 106 metri di profondità. Il corpo dell'uomo, nato a Todi, è stato rinvenuto insieme a Mario Perniciano, 60 anni di Cagliari, ad una ventina di metri dal relitto del piroscafo San Marco, lungo oltre 100 metri e costruito nel 1919, chegiace sul fondale del mare davanti a Villasimius dal 1 giugno 1941, quando fu affondato mentre trasportava principalmente carbone, nella traversata da Civitavecchia a Cagliari, da un sommergibile britannico durante la Seconda guerra mondiale. I due non erano risaliti dopo un'immersione in corrispondenza del relitto della nave. A individuare i corpi, dopo tre giorni di ricerche, cui ha partecipato anche la nave 'Gaeta' della Marina militare, e' stato il 'Rov' (Remote Operative Vehicle), robot telecomandato dei vigili del fuoco. Le operazioni, coordinate dalla capitaneria di porto di Cagliari, si sono concentrate da subito nello specchio d'acqua fra l'isola dei Cavoli e quella di Serpentara, con i sommozzatori, la sezione navale e l'elinucleo dei vigili del fuoco. I due sub si erano immersi domenica attorno alle 11 nell'area del relitto della nave San Marco, meta di escursioni subacquee, per un sopralluogo a oltre cento metri di profondità fra le isole di Serpentara e dei Cavoli. Da quanto si è appreso i due erano scesi con le bombole e tutta l'attrezzatura per un'immersione di circa un'ora per controllare il cavo di ormeggio, ma poi non erano risaliti sulla barca d'appoggio, da dove era partito l'allarme lanciato alla sala operativa della guardia costiera. Le ricerche sono state condotte anche con l'ausilio di un drone subacqueo ed estese anche alla costa.


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