Parma, con la Roma caccia alle risposte. E tutti quei rigori devono preoccupare
di Niccolò Pasta
Daniele Buffa/Image Sport
IL LOCKDOWN IMBALLA - E ha imballato soprattutto la difesa del Parma. Alla ripresa i crociati erano la quinta difesa della A con sole trentuno reti subite, dietro solamente a Lazio, Inter, Juventus ed Hellas Verona. Ebbene, dopo sei gare dalla ripresa, i crociati sono scivolati all’ottavo posto di questa particolare classifica, con nove reti subite in sei partite, senza nemmeno un clean sheet. Il lungo stop sembra aver disabituato alla difesa la squadra di D’Aversa, che ha concesso ben sei rigori dalla ripartenza: uno contro il Torino, due contro Genoa e Fiorentina e uno contro l’Hellas, seppur almeno in un paio di casi le decisioni arbitrali siano state piuttosto generose, come sottolineato in una nota ieri dal Direttore Sportivo Daniele Faggiano. Ma il dato rende bene l’idea di una poca lucidità in area di rigore, che spesso ha portato a falli ingenui: Gagliolo domenica, Iacoponi contro il Torino, interventi affrettati e rischiosi di due dei pilastri del Parma di D’Aversa, che in questa stagione hanno tenuto un rendimento a tratti impressionante.
RISPOSTE - Attese soprattutto da chi ha giocato meno, e che, per ora, ha deluso. Karamoh è rientrato da un lungo infortunio, ma nei due spezzoni giocati fin qui ha certamente reso sotto le aspettative: il gol “regalato” all’Hellas e il primo tempo opaco contro la Fiorentina non hanno aiutato il giovane francese, ancora in cerca di fiducia. Non ha brillato neppure Gianluca Caprari, schierato in quasi tutte le gare dalla ripartenza ma mai pienamente dentro lo schema Parma. Da loro, e non solo, D’Aversa si aspetterà risposte diverse, magari proprio a partire dalla gara di domani contro la Roma, in difficoltà ma pur sempre un top club del nostro campionato. Risposte attese anche sotto il punto di vista della prestazione e dell’approccio alla gara, completamente bucato domenica contro la Fiorentina. Il Parma dovrà reagire per terminare al meglio un campionato fino a qui sopra le aspettative che merita una degna conclusione, soprattutto per la grande crescita mostrata da D’Aversa e i suoi ragazzi.
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