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Faggiano: "Guai a sottovalutare la Lucchese, dobbiamo aver paura di noi stessi. Cinese? Per ora solo sushi"

di Sebastian Donzella
per Parmalive.com

In vista della gara d'andata dei quarti di finale playoff contro la Lucchese, il direttore sportivo ducale Daniele Faggiano ha rilasciato una lunga e interessante intervista ai colleghi di Radio Parma, durante la trasmissione "Palla in Tribuna". Vi riproponiamo le considerazioni del diesse crociato al lavoro per la sfida di mercoledì.

 C'è qualcosa che vi preoccupa dell'avversario? Non sarà il Lecce ma in campionato ci sono state difficoltà con le squadre di caratura più bassa come può essere la Lucchese...
"Noi dobbiamo avere paura soprattutto di noi. L'urna è quella, ha scelto la Lucchese e l'affronteremo con lo spirito di una partita importantissima e fondamentale perché solo così possiamo riuscire a batterla. Non sarà semplice perché loro sono arrivati comunque tra le prime otto squadre. Dobbiamo prenderla con le pinze, tutti sono contenti del sorteggio ma non va bene. Dobbiamo stare coi piedi per terra: con l'Ancona sembrava già vinta in partenza e invece per poco non ci arrestano a tutti per una cavolata, il Fano, il Forlì, il Sudtirol idem, il Bassano non vinceva da 10 partite e abbiamo perso. Noi dobbiamo lavorare su noi stessi, come stiamo facendo. L'ostacolo possiamo superarla con il gioco e la determinazione, come successo col Piacenza".

Il ritorno in trasferta sarà uno svantaggio?
"Il sorteggio è integrale per tutti. Poteva anche capitarci una squadra più blasonata. Quindi va benissimo così, tanto prima o poi bisogna sempre giocare sia a Lucca che a Parma".

Il "Tardini" sta diventando terreno amico dopo i problemi durante la regular season?
"Questo lasciamolo dire al campo. La vittoria col Piacenza dice tanto perché ho visto una squadra che ha giocato e lottato nonostante mancasse il perno centrale della squadra e della tifoseria come Lucarelli. Partiamo da lì, anzi, ripartiamo da lì".

C'è qualche elemento della Lucchese da tenere d'occhio?
"Dobbiamo tenere d'occhio il passaggio del turno. La Lucchese l'abbiamo già vista durante l'anno io e i miei osservatori. Quest'ultimi stanno studiando attentamente le ultime partite dei play-off visto che loro hanno giocato un turno in più".

Come va il rapporto con Parma?
"Non posso essere simpatico a tutti, però quando cammino per la città lo faccio con la schiena dritta e la testa alzata. Per la mia stazza devo dire che il mangiare mi piace molto (ride NdR) ma sin da quando ho iniziato a lavorare nel calcio ho sempre pensato, e i miei amici lo sanno, che Parma è la città ideale per farlo. A proposito di amici: alcuni sono venuti da fuori a vedere la sfida col Piacenza e non si capacitano di come una tifoseria del genere possa trovarsi in Lega Pro".

C'è un modello di società a cui si ispira?
"Ogni società deve essere costruita con quello che c'è, quello che trovi e soprattutto con la passione. Parma è un modello di per sé: lo è sempre stato anche se a un certo punto della sua storia è dovuta ripartire da zero. La società e la dirigenza, adesso, sta pensando a ricostruire quel modello e a tal proposito pensiamo a rinforzare il settore giovanile: Pizzi non andrà via e, anzi, cercheremo di migliorarci con lui e qualche altra figura nuova, contando che c'è anche un centro come Collecchio che ci dà una grossa mano".

Sta studiando il cinese (chiaro il riferimento alla trattativa societaria NdR)?
"No, per adesso solo sushi..."

Sta già pensando alla prossima sessione di mercato nonostante non si conosca ancora la categoria?
"Si, non si può attendere. Bisogna lavorare sempre".

Il mercato di gennaio ha cambiato le gerarchie: alcuni dei calciatori presenti sin da inizio stagione sono stati messi ai margini mentre non tutti i loro arrivati hanno reso al massimo...
"Nello spogliatoio non ci sono mai stati problemi. Anzi, è arrivata gente di categoria superiore e son cresciuti tutti, a partire dai giovani vedi Mazzocchi, Ricci, Messina ed Edera. E mi preme fare i complimenti a Corapi, bravissimo in questa stagione. Il mercato di gennaio si chiama di riparazione, non è semplice e neanche a me piace farlo ma questa volta era necessario. Edera e Sinigaglia non sono arrivati tanto per, qualcuno pensava che Edera fosse una cazzata mia e ora si scopre che è un bel giocatore. Vuol dire che sto facendo un buon lavoro. Scozzarella flop? In qualche partita poteva fare di più ma quando non gira tutta la squadra e tu hai determinate caratteristiche è normale che fai fatica. Si è dovuto ambientare e tutti quanti, me compreso, possiamo fare meglio".


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Giovedì 18 Aprile 2024