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TMW - Serie C, Ghirelli sullo stop: "C'è stata una fase preoccupante. Ma non era una possibilità"

di Tommaso Maschio
Fonte Ivan Cardia
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390 positivi in Serie C da inizio campionato al 30 novembre. E un picco tra fine ottobre e inizio novembre che ha fatto temere il peggio. Sono alcuni dei dati che spiccano dallo studio che la Lega Pro ha condotto sull’impatto del Covid sul proprio campionato. Ne abbiamo parlato col presidente Francesco Ghirelli: “Noi ci troviamo di fronte a una pandemia, la cui conoscenza sfugge alle autorità sanitarie e scientifiche. Viaggiare con prudenza e attenzione – spiega Ghirelli a TMW e TuttoC - mettendo al primo posto la salute, mi sembra il minimo. Questo studio, per cui ringrazio il lavoro del professor Braconaro (Francesco, membro del Comitato tecnico-scientifico della FIGC, ndr) e la passione di tutti i medici dei club, è un laboratorio che abbiamo potuto mettere in piedi e che tra le altre cose pone un problema importante, che abbiamo anche sottoposto alla Federcalcio: bisogna riconoscere il ruolo del medico all’interno dei club, dandogli una definizione precisa”. 





Il picco alla nona giornata. In quel momento avete pensato davvero alla possibilità di fermare il campionato? 

“Lo studio evidenzia chiaramente che c’è stata una fase in cui, se la curva avesse continuato a impennarsi, ci si sarebbe dovuti porre il problema. Poi la diffusione delle indiscrezioni ha preso una certa piega, per cui sembrava pensassimo di fermare il campionato per fare i recuperi”. 



Non era una possibilità? 

“Assolutamente no: se fai i recuperi e i recuperi sono tanti, è come far proseguire il campionato. Non avrebbe avuto molto senso”. 


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