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LIVE TMW - Acerbi: "Immobile? Andasse avanti così sarebbe da Pallone d'Oro"

di Andrea Losapio
Fonte Dall'inviato a Coverciano
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12.30 - Fra poco, nell'aula magna di Coverciano, parlerà Francesco Acerbi, difensore della Nazionale di Roberto Mancini.

Inizia la conferenza stampa. "Devo fare i complimenti a loro, sono forti e giovani. Castrovilli è sotto gli occhi di tutti, immaginavamo che potesse arrivare la sua occasione. Cistana l'ho conosciuto 2-3 anni fa, lo feci allenare con il mio preparatore Simone Loria a Forte dei Marmi. In due anni l'ho trovato in A al Brescia. Ha grande voglia, umiltà, perché ha avuto dei problemi andando in prestito e facendosi male. Questa è una convocazione più che meritata, sono proprio contento per lui. Poi deve andare avanti così, ha fatto poche partite in A, deve crescere".

Sulla personalità. "Io faccio quel che mi dicono di fare, ci sono persone che devo rispettare, come nella società. Noi siamo pagati da loro, punto. Personalità c'è in campo, fuori decide il club: se fai il contrario sei libero di farlo, ma poi accetti le conseguenze. Io non ho problemi di personalità, ho una palla, ahahah".

Sulle prossime sfide. "Io non ho mai pensato al posto fisso, non ce l'ho. Cerco di dare sempre il meglio per dei motivi, per me stesso, per migliorarmi. Per fare sì che l'allenatore non abbia idea di potermi cambiare, nella Lazio. In Nazionale ci sono tanti ottimi giocatori, manca Chiellini che è una colonna internazionale, io con i piedi per terra penso che ogni opportunità sia una finale. Giocando gli errori ci possono stare".

Due anni fa c'era Italia-Svezia. "La qualificazione mancata ero a vederla a casa di un amico, me la ricorderò sempre. A fine partita ero incredulo, speravi sempre che facesse gol qualcuno, invece non è successo e ci sono rimasto veramente male. È una cosa passata, siamo agli Europei e bisogna guardare avanti. Prendere spunto dagli errori ma andare avanti".

Immobile sta facendo bene. "È un amico, un grande attaccante, ora bisogna preservarlo. Spero faccia ancora un sacco di gol, è importante nella Lazio. Pure quando ne ha fatti qualcuno in meno... Andasse avanti così sarebbe da Pallone d'Oro. Speriamo continui così, merita tante gioie".

La Bosnia può essere un problema? "Andiamo in uno stadio piccolo, 15 mila spettatori. Non sono passati ma hanno la Nations League, noi vogliamo dimostrare e continuare a vincere. È un campo ostico, difficile, rischi di fare una brutta figura e non vogliamo".

Come cambia giocare in Nazionale? "Costruiamo a tre, mi piace il ruolo, lo faccio ogni tanto nella Lazio, mi piace essere propositivo. Ma il mio compito è cercare di difendere bene, io ho sempre giocato, mi piace stare nel vivo del gioco".

Sentite la voglia di arrivare in Champions League? "Stiamo facendo grandi cose in campionato, quattro vittorie di fila. Peccato per l'Europa League, non è detta l'ultima parola, ma dovevamo e potevamo fare qualcosa di più, io in primis. Questo ci lascia con l'amaro in bocca, il campionato non finisce domani. Noi puntiamo alla Champions perché abbiamo tanti giocatori forti, siamo amalgamati, ma l'obiettivo è arrivare in Champions. Speriamo che a maggio sia così. La nostra squadra è forte, gli alti e bassi che c'erano... erano preoccupanti. Queste quattro vittorie devono essere il punto di partenza, ci sono state delle partite in cui vincevi e poi andavi a perdere in malo modo. Questa è la strada giusta, abbiamo dimostrato continuità. Peccato ci fosse la pausa, meritiamo il terzo posto. La continuità ti porta ai risultati".

Si troverà davanti Dzeko... "Per me è un derby. Poi deciderà il mister... È uno dei migliori attaccanti in circolazione, ha destro, sinistro, colpo di testa, controllo, profondità. Poi dimostra anche, all'andata, da solo, metteva in apprensione i difensori. Ci sono altri grandi giocatori, come Pjanic a centrocampo. È una partita difficile. Giocheranno per la vittoria, anche noi".

Il gol contro il Torino, ne ha riparlato con Sirigu? "Non mi saluta da tre giorni, ahahah. In quella partita avevo già pensato di tirare, ero molto libero nella zona di metà campo. Ho tirato ed è andata bene. Qualche anno fa calciavo di più, ora vedendo Luis Alberto, Milinkovic, meglio passarla va', fanno loro la differenza. Poi dipende dagli avversari, ora anche le piccole pressano e ti fanno giocare poco. Si vede, il Lecce ci ha messo in difficoltà".

Qual è la qualità maggiore del reparto difensivo? "Di per sé è un'ottima difesa, poi si difende come squadra, nessuno ha mai difeso quattro contro cinque. Siamo in undici, si difende tutti, si attacca in altrettanti. Giochiamo e ci divertiamo, tutti insieme. Il difetto è che bisogna sempre migliorare, non siamo tutti i giorni con il mister. Ogni allenatore di club può modificare l'aspetto difensivo, questo potrebbe influenzare. Sappiamo tutti come si dovrebbe fare per difendere. Oramai siamo grandi".

C'è un aspetto particolare dove bisogna migliorare? "Non siamo tutti i giorni insieme, questa è probabilmente la cosa che manca".

Il 20 novembre ci sarà una delegazione al Bambin Gesù. "Io ci sono, siamo in tre oltre al mister. Sono molto contento di esserci... L'altra volta mi è venuto spontaneo, per me era giusto una volta che vai - e non ci vai spesso - salutare tutti, vederli tutti, stare con loro. Alla fine ci stai cinque-dieci minuti in più, non è successo nulla. Poi non è nemmeno una bella cosa non andarci mai, ci pensi nei giorni e dici "cavolo, però un po' di tempo potrei dedicarlo a loro". Non solo per scriversi con messaggi, andare tu da loro e non loro da te".

13.03 - Finisce la conferenza stampa.
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