Ruud Gullit, è come cervo che esce di foresta. Pallone d'Oro nel 1987, grande nel Milan e nella Samp
"Gullit è come cervo che esce dalla foresta". La frase di Vujadin Boskov ben si confà a quello che era il calciatore olandese nel sottobosco Milan. Un campione che aveva trovato la sua dimensione in rossonero, anche grazie alla presenza in contemporanea di altri due straordinari interpreti come Frankie Rijkaard e Marco van Basten. A consigliarlo al Milan è il Barone, Nils Liedholm, dopo avere giocato con le maglie di Haarlem, Feyenoord e PSV Eindhoven. È un momento di passaggio per i rossoneri, appena tornati in Serie A e con la voglia di fare la storia. In panchina c'era ovviamente Arrigo Sacchi, allenatore di Fusignano, altra grande scommessa di Galliani e Berlusconi. Vinta, naturalmente.
Vince e convince, il Milan con Gullit. Poi però esce dalla foresta, perché passa alla Sampdoria e la porta ad arrivare al terzo posto in classifica, uno dei migliori risultati prima di un'involuzione tecnica e di risultati, per i blucerchiati. Segna 15 gol in una stagione e rientra al Milan nell'estate del 1994, salvo poi ritornare a Genova siglando nove reti in praticamente mezza annata. Nel 1995-96 passa la Chelsea, ultima tappa della sua carriera da calciatore, per poi iniziare quella da allenatore.
Ha giocato da centrocampista, mediano, mezz'ala, seconda punta e libero. Con un adattamento ottimo. Pallone d'Oro nel 1987 quando era al PSV - e poi un ottimo inizio con il Milan - ha vinto 3 Scudetti, 3 Supercoppe Italiane, 2 Coppe dei Campioni, 2 Supercoppe UEFA e 2 Intercontinentali. In più la Coppa Italia con la Samp, 3 campionati olandesi, una Coppa d'Olanda, una Coppa d'Inghilterra e un Europeo con la sua Olanda. Oggi Ruud Gullit compie 61 anni.