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Giuliano Giuliani, il Campione dimenticato dal Calcio

di Redazione TMW
Giuliano Giuliani (Roma, 29 settembre 1958 – Bologna, 14 novembre 1996) è stato un calciatore italiano, di ruolo portiere.
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© foto di Andrea Pasquinucci

Nativo di Roma ma cresciuto ad Arezzo con gli zii, visto che presto rimase orfano. Conseguì il diploma di geometra.
È cresciuto calcisticamente nell'Arezzo, con cui disputò quattro campionati di Serie C/Serie C1. Passò nell'estate del 1980 al Como[6]; con tale squadra esordì in Serie A a ventidue anni, il 9 novembre 1980, nel pareggio interno contro il Torino (1-1).

Nell'estate del 1985 si trasferì al Verona neocampione d'Italia, dove venne chiamato a sostituire Claudio Garella, nel frattempo passato al Napoli. Tre anni dopo fu sul punto di firmare con l'Inter, ma alla fine i nerazzurri decisero di proseguire con Walter Zenga; Giuliani quindi — ironia della sorte — fu ancora una volta chiamato a sostituire Garella, questa volta al Napoli.

Con i partenopei si mette in mostra nel primo anno parando due rigori a Cesena ed a Verona consentendo in entrambe le partite di vincerle per 0-1.
Sempre nella stagione 1988-89 contribuisce alla vittoria della Coppa UEFA incassando solo un goal nelle sei partite casalinghe, quello della finale di andata contro lo Stoccarda. L'anno successivo dopo la sconfitta agli ottavi di finale della Coppa UEFA per 5-1 in Germania contro il Werder Brema, viene relegato in panchina per due incontri in favore di Raffaele Di Fusco, per poi riprendere la titolarità dalla partita Napoli-Ascoli 1-0. Il 29 aprile 1990 vince così il suo primo scudetto con la maglia azzurra.

Ciò nonostante, nel corso della stagione successiva non riuscì a convincere il tecnico Alberto Bigon, il quale nell'estate 1990 gli preferì il neoacquisto Giovanni Galli; nel giro di poche settimane Giuliani si ritrovò quindi catapultato dalla gioia dello scudetto ai campi della Serie B, accasandosi all'Udinese dove andò nuovamente a raccogliere — per la terza volta in carriera — l'eredità di Garella. Con i friulani rimase fino al 1993, anno del ritiro agonistico.

Giorgio Porrà racconta Giuliano Giuliani su SKY Sport, il portiere più vincente nella storia del Napoli, il primo e unico calciatore italiano sieropositivo, morto di Aids a soli 38 anni. Una storia dimenticata, bollata come scandalosa
È dedicata a Giuliano Giuliani, il portiere più vincente nella storia del Napoli, la produzione originale Sky Sport firmata da Giorgio Porrà: “L’uomo della domenica. Discorso su due piedi”.
Portiere tra i più forti della sua generazione, un uomo la cui tragica parabola svelò i pregiudizi dell'ambiente, subendone le crudeli conseguenze, Giuliani fu il primo, e finora l'unico calciatore italiano riconosciuto sieropositivo.
L’Aids lo uccise, a soli 38 anni, nel novembre ‘96. Ma la sua figurina, nelle coscienze di tanti, di troppi, appariva già sbiadita nelle stagioni in cui affrontava la malattia.
Una storia, la sua, rimasta sommersa e bollata come scandalosa.

Giuliano Giuliani, più solo di un portiere
In dodici mesi, tra il maggio del 1989 e l’aprile del 1990, il portiere Giuliano Giuliani alza la prima Coppa Uefa nella storia del Napoli e celebra il secondo scudetto dell’èra Maradona. È l’apice di una carriera che lo ha portato a competere con Zenga e Tacconi per il ruolo di miglior numero uno italiano. Solo che Giuliani, a differenza dei rivali, è un ragazzo taciturno, malinconico. Tra i pali e fuori dal campo è essenziale, affidabile, spesso decisivo, ma concede poco allo spettacolo, che negli anni Ottanta sta già diventando parte integrante del mondo del calcio. Poi, proprio nel momento in cui la favola della sua carriera sembra aver cancellato i brutti ricordi di una vicenda familiare drammatica, tutto va in frantumi: Giuliani diventa il primo (e finora unico) calciatore italiano sieropositivo. È possibile che il contagio sia avvenuto all’addio al celibato prima del matrimonio di Maradona, a Buenos Aires, e di sicuro il portiere scenderà in campo malato per diverso tempo con la maglia dell’Udinese. Questo libro è un viaggio nel profondo della vita di «Giulio», una storia mai raccontata che apre punti di vista differenti sul calcio di quegli anni e sul perché Giuliani sia stato rimosso dal ricordo pubblico. Una storia viva, bruciante, ricca di voci, di emozioni, di interrogativi e anche di risposte. La storia di una persona, prima che di un personaggio, raccontata con passione e misura.

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Domenica 29 Settembre 2024
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