Domenico Criscito, che si giocò la Juventus per colpa di Totti. E la Nazionale nel 2012
La Juventus nel 2007 torna in Serie A dopo un anno di Purgatorio in Serie B. Lo fa con, fra le sue fila, anche un giovanissimo Domenico Criscito. Tornato dal prestito al Genoa, bravissimo in cadetteria nella difesa a tre di Gasperini, il 23 settembre viene schierato titolare da Ranieri contro la Roma. È l'inferno personale del difensore bianconero, perché di fronte c'è un certo Francesco Totti. Doppietta, entrambe responsabilità di Criscito, forse non abituato alla retroguardia a quattro. Sostituzione all'intervallo e, di fatto, fine della favola. Perché poi raccoglie solamente tre presenze, con il suo nomignolo di "nuovo Cannavaro" che diventa di fatto una croce.
Le tante panchine lo convincono a tornare al Genoa. Per non tornare più alla Juventus, perché il suo cartellino viene riscattato dal Genoa nel 2010, pagando 6 milioni di euro. Qualche tempo fa commentò quel periodo. "Se tornassi indietro rifarei le stesse scelte che ho fatto. Tornerei anche alla Juventus, perché è vero che mi è andata male, ma quando sono tornato a Genova ho trovato la Nazionale. Non rimpiango nulla di quello che ho fatto in carriera. Magari in un'altra Juventus sarebbe andata diversamente. Quella esperienza mi ha aiutato a crescere soprattutto a livello umano. Le critiche mi hanno aiutato a diventare quello che sono".
Non è l'unico neo di una carriera comunque ottima, tra Genoa, Zenit San Pietroburgo e Toronto. Nel 2012 viene coinvolto nell'inchiesta calcioscommesse per questo escluso precauzionalmente dai convocati per l'Europeo del 2012. "Non porto Criscito perché avrebbe vissuto una pressione che nessun essere umano può reggere. Non è assolutamente sereno. Avrebbe potuto essere chiamato dai pm in qualsiasi momento, anche prima di una partita", le parole di Prandelli ai tempi, che invece convocò Bonucci. "Sono stato trattato come un criminale", le sue parole al momento dell'archiviazione, nel settembre 2012. Oggi Domenico Criscito compie 37 anni.