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Deulofeu-Napoli, perché non decolla l’affare low-cost che infiammerebbe la piazza

di Mirko Calemme
per Tuttonapoli.net
Daniele Mascolo/PhotoViews
Daniele Mascolo/PhotoViews

“Gerard nun vo venì, e Maurizio nun ‘o vo’ accatta’”. Potremmo riassumere così, parafrasando un vecchio detto partenopeo, il momento di stallo che vive la trattativa che potrebbe portare Deulofeu in azzurro. Lo spagnolo viene descritto da settimane come il numero due della lista del ds Giuntoli, che si sarebbe fiondato su di lui nel caso in cui il caso Verdi non si fosse archiviato con un lieto fine. Circostanza che si è inesorabilmente verificata.

Perché, dunque, ora tutti i media iberici parlano di un affare congelato? Dal punto di vista economico, come vi raccontammo il 9 gennaio scorso (clicca qui), la trattativa non sarebbe così complessa: il Barcellona parte da una richiesta da 20 milioni (valore della clausola rescissoria), ma accetterebbe soluzioni intorno ai 15 comprendendo qualche bonus. Un’operazione low-cost, considerando le cifre che circolano in questi mesi e il blasone del calciatore.

I blaugrana non vogliono sentir parlare di prestiti con opzioni: per loro quello Deulofeu è un capitolo chiuso e vogliono liberarsene quanto prima, provando a recuperare l’investimento per la recompra di 12 milioni, ormai valutati un errore e sborsati l’estate scorsa. Il contratto dell’esterno offensivo scade nel 2019 e doverlo ricollocare sul mercato a giugno presupporrebbe un ulteriore perdita di valore del suo cartellino.

Perché allora non si chiude? Semplice: Deulofeu e il Napoli non si convincono ancora a vicenda. Dal punto di vista tecnico-tattico, gli azzurri cercano un calciatore diverso, un vero vice-Callejon, mentre Deulofeu è un innamorato del pallone, allergico alla tattica, che si incolla la sfera tra i piedi e prova a creare superiorità saltando l’uomo. Cosa che, ad onor del vero, gli riesce facilmente.

Come vi abbiamo già descritto, il suo carattere poi non è semplice da gestire (Luis Enrique lo cacciò e con Valverde il rapporto non è mai decollato) e con un paio di panchine, fisiologiche considerando il tridente azzurro, i mal di pancia sarebbero prevedibili. Deulofeu lascia il Barcellona solo a condizione di trovare un club in grado di garantirgli continuità e minuti, con i quali spera di convincere Lopetegui a portarlo al Mondiale. E il Napoli, in questo momento, non può farlo.

Insomma: né Gerard incarna il soldatino che cercava Sarri, né il Napoli rappresenta la vetrina che il talentuoso classe ’94 brama. Come sbloccare l’empasse? Serve tempo, probabilmente. Nel caso in cui non dovesse arrivare un profilo più simile a ciò che chiede il tecnico partenopeo (Politano?) a breve Napoli e Barcellona potrebbero risentirsi: a condizioni economiche vantaggiose, i partenopei valuterebbero l'idea di mettere a segno un colpo comunque prestigioso, al ragazzo si potrebbe prospettare un progetto a lungo termine da protagonista, e i blaugrana concluderebbero una cessione di cui non vogliono più sentir parlare. Basta poco, in fondo, per definire un affare possibile in qualsiasi momento.


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