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Maldini: "Cardinale aveva deciso mesi prima di licenziarmi. Chiedeva di vincere la Champions"

di Alessio Del Lungo
www.imagephotoagency.it
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Paolo Maldini, ex direttore tecnico del Milan, ha rilasciato un'intervista a La Repubblica, nella quale ha raccontato molti retroscena del suo periodo da dirigente rossonero, non usando esattamente espressioni carine per Gerry Cardinale: "In un anno con lui, solo una chiacchierata, più 4 suoi messaggi. Diceva che dovevamo fidarci l’uno dell’altro. Io l’ho fatto: come sia andata, è noto. Credo che la decisione di licenziarci fosse stata presa mesi prima e c’era chi lo sapeva. Il contratto, 2 anni con opzione di rinnovo, mi era stato fatto il 30 giugno 2022 alle 22: troppo impopolare mandarci via dopo lo Scudetto".

Che cosa chiedeva Cardinale?
"Di vincere la Champions. Spiegai che serviva un piano triennale. Da ottobre a febbraio l’ho preparato con Massara e con un mio amico consulente: 35 pagine di strategia sostenibile e necessità del salto di qualità, mandate a Gerry, a due suoi collaboratori molto stretti e all’amministratore delegato Furlani".

Maldini parla anche di Tonali: "Avremmo fatto il possibile per non lasciarlo andare. Non siamo mai stati totalmente contrari a una cessione importante, ma non ’era necessità. Per Sandro spendemmo un quinto del valore di dominio pubblico e dovemmo discutere animatamente con Ceo e proprietà: non lo voleva neppure l’area scouting".
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