L'Atalanta preferisce non speculare. Una vittoria per continuare a sognare
di Andrea Losapio
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"Non mi piace giocare per un pareggio"
A dirlo è stato Ruslan Malinovskyi dopo la vittoria contro il Napoli di sabato scorso, quando il 3-2 finale faceva raccogliere la quinta vittoria consecutiva in Serie A, con l'inframezzo però del pareggio contro gli Young Boys, sofferto per come è maturato ma giusto per l'andamento di una partita che ha avuto binari abbastanza chiari almeno fino al 3-2 degli svizzeri. Basta un 1-0 e niente calcoli nell'altra partita, altrimenti pareggiare per gli spareggi di Europa League. Perdendo bisognerebbe rimanere con l'orecchio sulla radiolina - oppure con lo schermo dello smartphone sul servizio diretta di TMW - e sperare in una contemporanea non vittoria degli Young Boys.
Confronto equilibrato
Se è vero che il Villarreal, a differenza dell'Atalanta degli ultimi anni, un trofeo l'ha portato a casa - l'Europa League della scorsa stagione, competizione grazie alla quale è riuscito a qualificarsi per la Champions - dall'altro lato le somiglianze sono davvero molte. Due piccole realtà - addirittura più ristretta Vila-Real, 48 mila abitanti - che sognano gli ottavi di finale. Per i nerazzurri sarebbe la terza volta, per i valenciani la seconda dopo il 2006, quando Riquelme sbagliò il rigore della vittoria contro l'Arsenal. Sarebbe valso l'ingresso alla finale contro il Barcellona. Simile a quanto è successo con l'Atalanta nel 2020, arrivando ai quarti contro il PSG.
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