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Roma, che fatica senza Smalling. Quando manca l’inglese la porta non resta (quasi) mai inviolata

di Dario Marchetti
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C’è una Roma con e una senza Smalling, quella di domani sera contro il Milan si appresta a essere la versione privata del centrale inglese. La lieve distorsione al ginocchio sinistro non è ancora smaltita e Fonseca punta a riabbracciarlo almeno giovedì in Europa League. La preoccupazione, però, in casa giallorossa non manca soprattutto in vista del Milan. Dati alla mano, infatti, è evidente quanto abbia inciso soprattutto nella passata stagione la sua presenza. Smalling ha saltato tra campionato e coppe 11 partite e solamente in due di queste la Roma ha mantenuto la porta inviolata (Istanbul Basaksehir e Brescia). Nelle altre ha sempre subito almeno una rete e nel caso della scorsa Europa League la sua assenza contro il Siviglia è coincisa anche con l’eliminazione dalla competizione.

Il ruolino di marcia senza Chris (3 pareggi, 1 sconfitta e 7 vittorie) non è infernale, ma quello che spaventa Fonseca è l’equilibrio della squadra quando manca l’inglese. La difesa della Roma dunque, nonostante l’età giovanissima, sarà chiamata a una prova di maturità importante. Kumbulla e Ibanez, con ogni probabilità, saranno affiancati da Mancini (da ieri negativo al Covid). Gli avrebbe fatto piacere esserci a Smalling anche per riabbracciare un amico di vecchia data come Zlatan Ibrahimovic. I due hanno giocato insieme allo United, ma in Serie A ancora non si sono sfidati. Dopo il lockdown, infatti, era lo svedese a essere assente per infortunio. Questa volta tocca all’inglese che con gli esordi, soprattutto a Roma, non è mai stato particolarmente fortunato visto anche il problema muscolare che già nella passata stagione ne ritardò l’inserimento in squadra.
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Giovedì 25 Aprile 2024