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La povertà, la malaria, la velocità: chi è Osimhen e come cambierebbe il Napoli dopo Milik

di Ivan Cardia
Daniele Buffa/Image Sport
Daniele Buffa/Image Sport
Victor Osimhen corre più veloce di tutto. Della povertà: nato a Lagos, Nigeria, il 29 dicembre 1998, da bambino vendeva bottigliette d’acqua ai semafori. Lo ha raccontato lui stesso a France Football. Del dolore: ha perso sua madre da piccolo, mentre il lutto per la scomparsa del padre è recentissimo, notizia di fine aprile. Dei suoi coetanei: ancora bambino, entra nella Strikers Academy, l’occasione di sfuggire a un’infanzia complicata e non si ferma più, su fino alle nazionali giovanili in Nigeria e poi all’Europa. Della sfortuna: nel 2017 approda al Wolfsburg, si fa male alla spalla e contrae una forma di malaria. In Germania gioca 16 partite e non segna mai, il sogno sembra finito prima ancora di cominciare. Poi arriva la chiamata del Charleroi, nella stagione 2018/2019 stordisce il calcio belga con 20 gol in 36 partite. Oggi Osimhen orre più veloce dei difensori della Ligue 1: approdato al Lille per 12 milioni di euro in estate, ha messo a segno 13 gol e 5 assist in 25 presenze nel massimo campionato francese. E ora corre sulle ali del mercato.

Il Napoli ci pensa per il dopo Milik. La struttura fisica è quella, tipica della prima punta: il giovane nigeriano è un lungaggine di 185 centimetri, contro i 186 del polacco. È più potente e forse meno tecnico, a qualcuno ricorda Drogba ma probabilmente vuole solo essere se stesso. Anche se in Francia ne cantano l’umiltà. In passato ci hanno fatto un pensierino Milan, Inter e Juventus. Oggi ci sono gli azzurri, col presidente De Laurentiis che già se lo immagina volare sul prato del San Paolo dopo la visita in città di ieri.

A confronto con Milik. Dato che lo sostituirebbe, abbiamo tentato un paragone fra i due, grazie ai dati di Comparisonator . Ebbene, rispetto a Milik, Osimhen segna meno (0,48 gol a gara in media contro 0,56) ma aiuta di più la squadra a farlo (assist: 0,15 contro 0). Tira meno ma dribbla molto di più (2,63 tentati a partita contro 1,63). Ha un impatto fisico impressionante: 4 duelli aerei vinti a partita, contro gli 1,88 del polacco. E sui contrasti offensivi siamo a 8,37 contro 5,25. Tanta potenza, meno controllo: il fine Milik trionfa per passaggi (i rapporti si capovolgono: 15,69 riusciti in media a gara contro 7,81). Due centravanti molto diversi: sciabola contro fioretto, se vogliamo. Ma lo sprint di Osimhen (lui e Mbappé sono gli unici giocatori della Ligue 1 ad aver fatto registrare una velocità massima di almeno 35 km/h in almeno sei gare di campionato) fa gola anche al Napoli. E la visita in città di ieri ne certifica l'interesse.
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Giovedì 28 Marzo 2024