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LIVE MN - Pioli: "Il focus deve essere tornare a vincere, sono stati dieci giorni delicati"

di Manuel Del Vecchio
per Milannews.it

Amici e amiche di MilanNews.it, benvenuti a Milanello. A breve prenderà parola mister Pioli, che dalla sala stampa del centro sportivo rossonero presenterà in conferenza Juventus-Milan di domani. La squadra dovrà essere capace di mettersi subito alle spalle l'ennesimo derby-disfatta ed andare a Torino con la consapevolezza di due cose: mancano due punti all'ingresso aritmetico in Champions League e che tenere almeno il secondo posto è vitale per rendere meno amara una stagione già molto deludente. Rimanete con noi per seguire tutte le dichiarazioni di mister Stefano Pioli.

11.00 - Inizia la conferenza stampa di mister Stefano Pioli.

In avvicinamento al periodo importante della stagione parlava anche della partita contro la Juventus, che rimane importante: "Deve essere assolutamente così, anche purtroppo per i risultati negativi avuti in Europa League e nel derby. Il focus deve essere tornare a vincere, sono stati dieci giorni delicati".

Che umore c'è nello spogliatoio ora? "È facile tra virgolette, non possiamo fermarci a queste delusioni che abbiamo dato ai nostri tifosi. Per forza dobbiamo avere l'orgoglio e la forza di rimanere compatti per vincere le partite che rimangono da qui a fine campionato. Saimo dei professionisti, siamo attaccati a quello che facciamo. Soffriamo per questa situazione, ma dobbiamo il dovere di avere le spalle larghe, di rialzarci per poi buttare sul campo le nostre migliori prestazioni possibili".

Domani che Milan vedremo dal punto di vista emotivo? "Dovremo lottare, dovremo dare il massimo come se fosse l'ultima partita. È così che dobbiamo ragionare. Dobbiamo lottare su ogni pallone, dobbiamo essere concentrati, dobbiamo superare un avversario che sta bene ma noi vogliamo difendere il secondo posto".

Pensa che la squadra quest'anno ha dato tutto? "Abbiamo dato tutto sì, ma non sempre siamo riusciti a mettere in campo le nostre migliori qualità senz'altro sì. L'Inter ha da quattro anni la squadra più forte del campionato ed ha vinto solo due scudetti. Noi non siamo mai stati la squadra più forte del campionato. Abbiamo provato a lottare per le posizioni di vertice, alcune volte ci siamo riusciti e alcune volte meno. Abbiamo dato tutto mentalmente ma non sempre siamo riusciti ad alzare il nostro livello di gioco".

È difficile dare un senso a queste ultime cinque giornate? "No, no, perché difficile? Mancano cinque partite, abbiamo tanti punti a disposizione, dobbiamo dimostrare chi siamo e che siamo il Milan. Vogliamo uscire da questi 10 giorni difficili mettendo in campo le nostre migliori qualità".

Questi sono stati i 10 giorni più difficili da quando alleni il Milan? "In questi quasi 5 anni non ci sono state vie di mezzo. O momenti molto positivi o momenti molto negativi. Non ti so dire se è il più negativo, ma è il più vicino e quindi anche il più doloroso. Se potessi cambiare il risultato dei derby darei tutto quello che ho per poterli cambiare, ma non si può più fare. Io per primo devo avere le spalle larghe, capire che fa parte del gioco e fa parte del mio lavoro. Dobbiamo dimostrare fino alla fine chi siamo".

Leao domani sarà il capitano? Come la sta vivendo? "Sì, domani sarà il capitano. La sta vivendo come tutti i suoi compagni e come tutti noi. È stato un dolore forte perdere il derby e vedere i nostri rivali festeggiare. Non ci resta che reagire con le prossime partite".

Una stagione sulle montagne russe. È mancato equilibrio? "Aspettiamo la fine del campionato, poi ognuno farà le sue valutazioni. C'è del positivo e sicuramente anche del negativo".

Qual è stata la cosa che vi ha portato a questo stato d'animo, oltre l'ultima partita? "L'uscita dall'Europa League e quel mese dove abbiamo preso il distacco dall'Inter. L'Inter è più forte, continua, solida e non siamo riusciti a mantenere quel livello lì, ma non siamo gli unici a non aver mantenuto il livello dell'Inter". 

Il ruolo di Ibra. Cosa vi ha detto? "Zlatan era qua ieri e l'altro ieri. È sempre vicino a noi. Cerca a darci fiducia e sostegno per superare un momento delicato. Vinciamo insieme, abbiamo gioito insieme e siamo tristi insieme. Insieme cerchiamo di superare momenti difficili".

Il Milan, parlo dal punto di vista degli uomini e del loro temperamento, è pronto per gestire il dopo tempesta? "Deve. È una prova anche questa. Devi dimostrare se vuoi stare ad alti livelli di riuscire a superare le difficoltà più difficili. È un'altra prova di crescita per questo gruppo".

La mancata conferenza post partita al derby: "Non ho voluto non fare la conferenza, è stata una scelta della società (conferma anche l'addetta stampa presente di fianco al mister, ndr). Mi sono sempre assunto la mia responsabilità e continuerò a farlo".

Il trend positivo contro la Juve: "Conta dare il massimo ed essere molto attenti e determinati perché è una partita molto importante per la classifica e per l'umore. Dobbiamo essere al 100% in tutte le situazioni".

Qual era la priorità nel derby che aveva anticipato? "Le mie scelte sono partite per essere prima una squadra compatta in fase difensiva, di conseguenza sulle caratteristiche dei giocatori che mi garantivano questa strategia e poi dopo anche per cercare di avere delle possibilità in possesso palla. Il piano ha funzionato fino ad un certo punto. Poi quando subisci il gol su palla inattiva metti gli avversari nelle condizioni ideali, sanno ripartire con grande qualità e con tanti giocatori".

La forma di Chukwueze e Okafor: "Chukwueze e Okafor stanno bene e sono pronti per giocare. Poi sta a me fare le scelte".

Ibra e Theo figure da cui riaprtire? Theo è pronto per essere un super leader? "Saranno scelte che dovrà fare il club. Sul carisma, sulle qualità tecniche e umane di Zlatan io non ho dubbi. Non devo essere io il suo sponsor. Non sono cose che posso decidere io, sono cose che decideranno sopra di me. Non so che ruolo avrà Zlatan, ma Zlatan ama il milan e vuole il bene del Milan. Prenderà le decisioni migliori per quelle che saranno le sue mansioni e le sue idee. Per quanto riguarda Theo è un giocatore fortissimo e che possa essere un giocatore importante per il futuro del Milan".

Adli preferito a Bennacer nel derby: "Isma non è ancora al 100% della sua condizione fisiche, le due partite con la Roma non mi avevano soddisfatto del tutto. In questo momento Adli è molto attento nella fase difensiva, credo che sia il giocatore più affidabile".

Le espulsioni nel derby erano proprio necessarie? "Il derby è il derby, c'era tanto dentro nella partita. Certo che per domani sarebbe stato meglio avere tutti a disposizione, ma non mi sento di rimproverare qualcosa di particolare".

Inzaghi durante i festeggiamenti ha fatto i complimenti al Milan, dicendo che sarà un validissimo avversario anche in futuro. Ha ragione? 17 punti sono recuperabili per l'anno prossimo? "Questo fa onore ad Inzaghi, ma credo sia molto più facile fare i complimenti agli avversari quando vinci. Se devo dire la verità non ricordo l'anno scorso quanti punti ha preso l'Inter dal Napoli, tanti credo. Quindi le stagioni poi cambiano, si azzerano. Certo che il livello è molto alto, per essere di quel livello lì il Milan deve essere molto forte".

Il problema dei troppi gol subiti che continua: "Perché soprattutto nelle ultime partite abbiamo trovato avversari subito pronti e bravissimi a sfruttare i nostri errori. Anche i nostri avversari hanno fatto errori e noi non siamo stati così bravi a sfruttarli".

La semifinale di Champions League dell'anno scorso viene troppo sottovalutata? "Credo che sia stato un errore sottovalutare il cammino nella scorsa Champions League, non so da cosa sia dipeso. Se abbiamo sbagliato noi o io a comunicare. Ma inutile nascondersi, il fatto che a vincere lo scudetto sia l'Inter, il fatto che ad eliminarci sia stata l'Inter per tutto il nostro ambiente è quello che fa la differenza. Fino a qualche anno fa, quando il Milan arrivava quinto, sesto, quarto, terzo o secondo e vinceva la Juve tutto sommato il Milan ha fatto quello che doveva fare. Ora sono i nostri rivali che vanno a vincere e i nostri errori e limiti vengono rimarcati ancora di più. Se vogliamo alzare il livello dobbiamo imparare ad avere le spalle larghe, ad essere ancora più continui, ad essere più solidi e giocare meglio, a fare tutto quelle cose che l'Inter è riuscita a fare e noi no. Se abbiamo 17 punti in meno...".

Cosa teme la Juve? "Squadra solida, che può trovare la giocata in qualsiasi momento con gli attaccanti forti e imprevedibili. che ha e le palle inattive. Squadra che ha tutto per essere una squadra importante".

Da qui alla fine dara più occasioni a chi ha giocato meno, anche in vista della prossima stagione? "In questo momento non sto pensando a far giocare gente per l'anno prossimo, a meno che nelle ultime due-tre giornate il secondo posto non sia assicurato. Farò giocare chi mi garantisce di vincere le partite".

Come motiverà la squadra? "È semplice: tocca a noi dimostrare come vogliamo finire bene la stagione. Se pensiamo di affrontare le prossime partite senza la dobuta concentrazione e senza stimoli sarebbe un grave errore: conosco i miei giocatori e so che non lo commetteranno. Poi le partite ci sono e bisogna giocarle, soprattutto quella di domani che è delicata e difficile. Dobbiamo avere la convinzione di poter dare il massimo e di poterla vincere".

11.21 - Finisce la conferenza di Stefano Pioli.


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Lunedì 6 Maggio 2024