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Ibrahimovic mette Camarda sotto la sua ala: "Se lo toccano entro in campo io". Poi spiega la sua visione sul numero 9

di Manuel Del Vecchio
per Milannews.it
www.imagephotoagency.it
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Nella giornata odierna Zlatan Ibrahimovic, affiancato da mister Daniele Bonera, ha presentato alla stampa il progetto Milan Futuro: dalle parole dello svedese si è evinto che si tratta di uno dei focus principali delle idee calcistiche del gruppo di lavoro che attualmente governa il Milan, capeggiato da Gerry Cardinale e la sua visione per il club.

Zlatan ha preso parola dalla sala stampa di Milanello e ha toccato svariati argomenti sul progetto, tra visione, obiettivi e singoli. Si è soffermato molto, com'era prevedibile, su Francesco Camarda. Il giovane centravanti, che a marzo ha compiuto 16 anni e che "dal primo luglio è diventato un professionista a tempo pieno. Ha firmato il contratto, deve continuare la scuola online". Zlatan, con la sua immensa esperienza nel mondo del calcio, tiene a freno entusiasmi e proclami: "Ora sta andando tutto veloce, è importante tenere tutti e due i piedi per terra e farlo diventare uomo, è ancora un bambino".

D'altronde il numero 9, che l'anno scorso ha fatto molto bene in Primavera da sotto età, è attesa da tutti, tifosi e media. In questa prima stagione di Milan Futuro sarà senza dubbio l'osservato speciale, ma Ibrahimovic avverte: "Tutti pensano che sarà facile ma non sarà facile. All'inizio farà fatica. Siamo qua per proteggerlo, la responsabilità è nostra. Dobbiamo dargli il tempo di crescere passo dopo passo. Dobbiamo prepararlo ad arrivare in Prima Squadra. Ci crediamo tanto, è uno di quei talenti con grande potenzialità. Non sarà facile, lo seguiremo passo passo".

Proteggere e responsabilità, parole forti e di certo non casuali. A cui Zlatan aggiunge una battuta, come suo solito: "I difensori in Serie C sono più cattivi di quelli della Primavera. Non avranno rispetto per lui, faranno di tutto per far capire che non c'entra niente con la Serie C. Poi se lo toccano entro io in campo per difenderlo (ride, ndr)". Una risata a cui però segue un discorso serio, molto concreto: "È importante fare le cose con la giusta velocità, passo dopo passo. Non un passo avanti e tre indietro. Non bisogna dargli tutta la responsabilità, ma ci crediamo tanto".

Anche perché l'obiettivo del Milan è quello di vedere Camarda in futuro, quanto prossimo è ancora da capire, come punta titolare della Prima Squadra. La mentalità deve essere quella da giocatore affamato e ambizioso, ma sempre senza scappare dalla realtà attuale: "Se Camarda fosse stato pronto sarebbe stato il nostro numero 9 oggi. Ci crediamo tanto, ma dobbiamo proteggerlo. Ma deve fare tutto per entrare in Prima Squadra. Deve fare tutto per crescere e concentrarsi. Abbiamo una grande responsabilità. L'idea è di preparare la strada a Camarda da oggi per farlo entrare in Prima Squadra, per farlo crescere nel gioco e nella lettura della situazione. Sa muoversi bene in campo, è intelligente. Poi ovviamente dopo c'è il fisico, altro ritmo". 

Ibra utilizza un'esempio abbastanza pratico per far capire com'è la situazione ad oggi: "In Serie C c'è un gioco molto diverso, il ragazzo ha ancora il fisico da ragazzo. Quando vai a duello con un adulto non ce la fai. Se fai un duello tra Camarda e Brahim Diaz, quando c'era Diaz, lo vince Brahim perché è un adulto anche se non è molto grosso. Per tutte le altre squadre contro di noi sarà una finale, per noi è un percorso per crescere. Posso immaginare i primi sei mesi con tanta tanta fatica, mentre nei sei mesi successivi vedo il talento crescere".

Crescita sportiva e fisica, ma non solo. Ibrahimovic, così come tutto il Milan, vuole da questi ragazzi mentalità e professionalità: "Noi diamo piattaforma e disciplina, noi abbiamo la responsabilità di farli diventare uomini fuori dal campo. Quando metti la maglia del Milan non puoi fare quello che vuoi, è una nostra responsabilità. Conta anche la persona, non solo il calciatore. Adesso mancherà un numero 9 in Prima Squadra, poi quando arriverà il numero 9 allora Camarda sarà in concorrenza con questo. Si tratta sempre di concorrenza, chi è nel Milan Futuro devono avere la mentalità per essere in concorrenza con chi gioca in Prima Squadra. Poi c'è la realtà, ma la memntalità deve essere questa".

Infine, un passaggio anche su una domanda che in tanti si pongono: come mai un Lamine Yamal a 16 anni è titolare nel Barcellona e nella Spagna mentre in Italia si fa difficoltà a buttare i giovani nella mischia? Zlatan offre la sua visione: "Al Barcellona hanno un'altra tradizione, ma giocano anche in un sistema, dall'academy alla prima squadra, dove si gioca sempre allo stesso modo. Mi ricordo che non si vedevano differenze, solo il nome dietro la maglia. In Italia quando porti un allenatore porti il suo modo di lavorare e la sua filosofia. Ora mettiamo base e metodologia, come vogliamo che lavorino, che tipologia di crescita devono avere fino in Prima Squadra: poi lì ci sarà l'allenatore con la sua metodologia. Se mi dici che devo buttare dentro subito Camarda allora poi è difficile pretendere di vincere subito: intorno a Camarda devono esserci 10 fenomeni che lo proteggono, ma se la squadra non è così forte avrà più responsabilità e non sarebbe protetto come in Spagna. Così è più facile spingere il talento. Ma io spero che arrivino talenti che avranno possibilità di giocare. Talento è sempre futuro, per questo abbiamo scelto il nome Milan Futuro".


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Domenica 7 Luglio 2024