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Perinetti: "Piatek al Milan ha subìto la pressione. Rossoneri alle prese con una nuova rivoluzione"

di Antonio Vitiello
per Milannews.it
Matteo Gribaudi/Image Sport
Matteo Gribaudi/Image Sport

Durante il programma "Taca La Marca" in onda su Radio Musica Television è intervenuto Giorgio Perinetti, dirigente sportivo, il quale si è soffermato sulla ripresa del calcio e su tanti altri temi, ecco quanto emerso:

La ripresa e la questione contrattuale: "La ripresa è una necessità. Speriamo che i contagi diminuiscano ancora, ciò garantirebbe una quarantena eventuale solo per il giocatore contagiato e non per l’intera squadra. Inoltre uno scenario del genere potrebbe portare anche ad una riapertura parziale degli stadi. Un aspetto fondamentale prima della ripartenza è quello dei contratti, i prestiti possono essere prolungati, mentre per gli svincolati è molto più complesso. Il Consiglio Federale starà sicuramente lavorando in merito a tale questione".

Il futuro mercato: "La ripresa del campionato può dare tanti spunti, da lì partono i temi del mercato. Sarà un calciomercato breve e complesso, la pandemia ha lasciato tanti segni e quindi le società saranno restie a svendere i propri giocatori. Sarà un mercato caratterizzato dall'incertezza. Quanto alle big, il Napoli è partito da gennaio, l'Inter vuole rinnovarsi e il Milan è alle prese con una nuova rivoluzione tecnica. La Juventus farà qualcosa a centrocampo con calciatori congeniali al gioco di Sarri".

Piatek: "Il giocatore si esalta in determinati ambienti come il Genoa, dove aveva tante motivazioni, era aiutato dalla squadra, che giocava con lui e soprattutto da Kouamè. Dopo 6 mesi è passato al Milan e giocare a San Siro presuppone essere un grande calciatore; ha subito la pressione. Per le sue caratteristiche il calcio di Giampaolo e di Pioli non gli è stato congeniale, se migliorasse nel gioco di squadra, potrebbe diventare un grandissimo attaccante".

Weah-Napoli: "Weah l'avevamo praticamente chiuso con il Monaco, ma poi rinunciammo. Lo ritrovammo da avversario con il PSG e ci segnò due gol eliminandoci dall'Europa. Il suo rapporto qualità prezzo era favorevolissimo, la concorrenza non era molto forte e il Napoli sarebbe stato in grado di chiudere l'operazione. Mi piacevano tanto le sue qualità, la capacità di abbinare prestanza fisica a doti tecniche importanti. Il suo mancato approdo in azzurro è il mio più grande rimpianto".


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