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Il naufragio della trattativa tra Inter e Roma è la triste fotografia di questo mercato. Le lacrime di Politano, lo sguardo di Spinazzola e il peso dei giocatori nel calcio di oggi

di Marco Conterio
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Matteo Politano, con la sciarpa della Roma, aveva un sorriso grande come un sogno. Sulla pelle un tatuaggio: Matteo bambino, la sedici sulle spalle troppo larga per contenere tutte le speranze. Ai piedi un Super Santos, davanti San Pietro. Davanti Roma, casa, terra premessa e ora promessa. Le visite, l'attesa, un percorso che volontà o virtù, necessità o momento, lo aveva portato dove tutto era iniziato e dove poteva chiudere il cerchio. Leonardo Spinazzola è l'uomo con la valigia, ambizioni e infortuni, qualità da svendere e carattere forgiato da uno stop, una corsa, un tackle. E' partito per Milano conscio che a Roma non ha lasciato impronte dei suoi tacchetti, forse sperando di poterlo fare, probabilmente convinto che la Lupa si sbagliava a spezzare il cordone così presto. Però Milano è Milano e l'Inter un treno che corre veloce e sogna, mancava tatticamente uno come lui.

Poi però la storia è andata come andata. Carte in tavola, patti che dopo le visite di Spinazzola vengon ridiscussi, sbattuti sul tavolo. Poi limati, pugni e carezze, porte sbattute. Matteo Politano ha pianto per un sogno spezzato. Leonardo Spinazzola ha ripreso valigia e stampelle ed è rimasto in silenzio, come al momento dell'addio a Roma, come al momento del ritorno a Roma. Politano per Spinazzola è la storia di una trattativa che non c'è stata e che pure è l'amara fotografia di quel che oggi è il calcio. Di quanto pesino i calciatori, attori principali ma solo figuranti visto che si parla di bilanci più che di doppi passi. Le rovesciate e le piroette sono fatte per le plusvalenze, il calcio moderno e noi compresi siamo colpevoli d'aver fatto sentire ogni tifoso amministratore delegato e ogni amministratore delegato cannoniere, uomo d'area, trequartista. Che fosse la sua di fantasia a dover decidere il calcio e non viceversa.

Politano ha pianto, Spinazzola è rimasto in silenzio, e il carrozzone è andato avanti e così andrà. L'Inter ha già dimenticato, dentro Young e magari Moses. La Roma prenderà un esterno e pure un terzino, perché Spinazzola partirà comunque e inevitabilmente. E anche Politano tornerà a sorridere altrove ma sbaglia chi riduce tutto al vil denaro. Perché anche col portafogli pieno si può avere l'animo vuoto e svilito, sono ragazzi e anche fuori di retorica sono uomini feriti e pure mercificati. Politano per Spinazzola è la fotografia del mercato che è oggi, plusvalenze e bilanci, non esigenze tecniche. Calciatori calciati, sull'altare di una formula. E che siano colpevoli ora Inter e Roma è solo un capitolo di mille racconti, di troppe enciclopedie che ha visto tanti esempi come questi. Alberto Aquilani che resta spettatore al Milan che non lo usa più per non riscattarlo dal Liverpool è stato un esempio da copertina negli anni passati. Ripartono entrambi, Politano e Spinazzola, da una trattativa che lascerà strascichi polemici tra le società e forse anche di più. Il vero problema, però, è che in questo vortice di stracci che voleranno, le lacrime di Matteo e lo sguardo triste di Leonardo resteranno solo un vago ricordo di un giorno di gennaio.
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