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Lazio, Lotito e l'aneddoto su Tare ds: "Gli diedi 30 minuti per pensarci"

di Gaetano Mocciaro
Daniele Buffa/Image Sport
Daniele Buffa/Image Sport
A margine di un evento a Campagnano di Roma, il presidente della Lazio Claudio Lotito ha rilasciato alcune dichiarazioni. Il numero uno biancoceleste svela l'aneddoto che ha portato alla scelta di Igli Tare come direttore sportivo: "Dicevano che era venuto col gommone, lo prendevano in giro. Ho fatto invece una grande scelta. Avevamo preso l’impegno di prolungargli il contratto. Viene all’incontro con il procuratore e gli dico: “Guarda, io non ti rinnovo”. “Ma come, lei aveva dato la sua parola, non è corretto, non è serio”. Gli ho detto che avevo intenzione di fargli fare il direttore sportivo. “Ma come, non ho neanche il patentino”, mi ha detto. “Non ti preoccupare, quello lo prendi. Pensaci, ti do 30 minuti”. È tornato mezz’ora dopo e mi ha detto di sì. La prima telefonata che ricevo è quella di Delio Rossi. Mi chiede se avessi scelto il direttore, gli dico di sì e lui mi fa: “Mica avrà scelto Tare”. “E invece proprio Tare ho scelto!”, gli risposi. “Lei lo fa perché sa che lui è contro di me”. Allora sbottai: “Come si permette a parlarmi così, moderi i torni: lei è un dipendente, faccia il dipendente e comunque tra due mesi mi ringrazierà”. Dopo un po’ di tempo andiamo a Siena e perdiamo 2 a 0. Delio Rossi dice a Tare: “Dica al presidente che mi esonerasse, io non controllo più la squadra”. Tare viene, mi racconta tutto e mi fa: “presidente, io lo difenderei”. “Hai ragione, lo difendiamo”, ho risposto. Quell’anno abbiamo vinto la Coppa Italia”.
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